Una docente è stata arrestata nel napoletano per minacce e violenze sessuali su sei studenti. Era stata aggredita a novembre da alcuni genitori.
Luogo dell’episodio è il plesso Catello Salvati dell’Istituto scolastico Panzinie di Castellammare di Stabia, dove il 14 novembre scorso la stessa insegnante era stata colpita da diversi genitori.
Dopo la denuncia dei genitori erano partite le indagini dei carabinieri, delegati dalla procura di Torre Annunziata, che ha portato questa mattina all’arresto della donna. Ora dovrà rispondere di corruzione, induzione al compimento di atti sessuali e maltrattamenti su minorenni. Dagli smartphone degli alunni sono state rinvenute prove che testimoniano come, a partire da ottobre 2023, la donna, insegnante di sostegno di uno dei sei ragazzini colpiti, invitava a impartire ripetizioni che si trasformavano in atti a sfondo sessuale in quella che aveva soprannominato “La saletta“.
Nella stessa aula la docente mostrava materiale per adulti ai ragazzi, intavolando discorsi di natura esplica con riferimenti a sue esperienze personali e indicazioni su come svolgere preliminari. Fino all’abuso nei confronti di uno dei ragazzini nella stessa saletta, che una volta resa inaccessibile si era “trasferita” su Instagram per continuare discorsi di tal natura. Smartphone che sono al vaglio degli inquirenti alla ricerca di altre prove per stabilire con precisione cosa accadeva in quel luogo.
La professoressa non si limitava alle violenze sessuali, ma esplicite erano anche le minacce nei confronti dei giovani. Infatti questa vietava severamente di parlare di queste “lezioni” nella Saletta al di fuori, pena la bocciatura o ancor peggio la promessa di mandare in carcere i genitori e loro stessi in comunità millantando un rapporto con un appartenente alle forze dell’ordine.
La scintilla è scoccata quando uno dei ragazzi è stato sospeso e questo ha dato la forza agli altri di confidarsi con i genitori sul comportamento della docente. Il racconto di questi era supportato da messaggi continui scambiati tramite Instagram e Whatsapp. Sullo smartphone della docente era stato poi rinvenuto materiale compatibile.
Il gip ha subito disposto la custodia in carcere, prevista obbligatoriamente per legge per il reato di violenza sessuale, con la docente che era ancora formalmente in servizio. I domiciliari non le avrebbero inibito l’utilizzo della rete e proprio per questo è stata subito portata nel carcere femminile di Benevento.
A novembre si era già parlato di questo caso, quando la donna era stata aggredita fuori dall’Istituto da alcuni genitori. Lei e il padre, che era accorso in sua difesa, avevano riportato delle lesioni tra l’incredulità generale.
I carabinieri e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata si erano subito messi a lavoro per cercare di fare chiarezza su una vicenda con dei risvolti, fin da subito, poco chiari.
Inizialmente si era parlato anche della possibilità che fossero proprio gli studenti, se non addirittura i genitori, ad aver fatto ritorsioni alla ragazza che aveva riportato frattura di un polso e un trauma cranico.
Oggi la situazione sembra essere invece piuttosto chiara, con l’arresto immediato e un processo da sostenere per la docente con accuse davvero molto pesanti.