Ancora ritardi. Ancora pendolari inferociti. Ancora polemiche politiche. I guasti sulla rete delle ferrovie, in particolare quella relativa all’Alta Velocità, continuano a moltiplicarsi.
Pochi giorni fa un guasto a Milano Centrale, che pregiudica i collegamenti tra il capoluogo meneghino e le direttrici per Genova, Venezia e Roma. Oggi l’ennesimo inconveniente tecnico delle ferrovie, sulla Firenze-Roma, che ha lasciato a piedi (o, nel migliore dei casi, fatto arrivare tardi a destinazione) altre migliaia di persone nella stazione Termini. E sono solo due dei casi più clamorosi fra quelli che si stanno moltiplicando lungo tutta la Penisola.
Il Gruppo Fs ha così preparato una denuncia. Lo stesso gruppo che gestisce la rete ferroviaria parla di “incidenti anomali” che avverrebbero in quegli orari che sono “più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete”. Insomma, secondo il il gruppo di Ferrovie dello Stato: “il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo.” L’esposto è stato presentato alla Digos della questura di Roma. Si attende ora l’invio dell’informativa alla procura.
E intanto infuria la polemica politica. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera parla di “ritardi in linea con quelli degli ultimi anni”. Parlando, però al contempo, di una possibile “rimodulazione e razionalizzazione” dell’offerta. In pratica: i treni che circolano sulla rete sarebbero troppi. La qual cosa, unita ai numerosi cantieri presenti sull’intera linea, sarebbe fra le cause di tali problemi.
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha invece parlato di “anni di malgoverno della Sinistra” alla base dell’attuale situazione, aggiungendo che sono previsti 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie da cui ai prossimi anni. Inferocite opposizioni. Se il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, dà a Salvini del “buffone”, gli esponenti di Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico accusano il ministro di “scaricabarile”. Alludendo anche al fatto che, a effettuare il question time alla Camera, è stato il ministro Ciriani e non lo stesso Salvini.
Ciriani, d’altra parte, ha “rinfocolato” gli animi dell’opposizione. Quando ha annunciato, durante il suo discorso alla Camera, che “Il tasso di puntualità infatti è del 74% per le frecce, 82,6% per gli intercity e 88,9% sui treni regionali. Le ragioni dei ritardi sono riferite per circa il 34% all’affidabilità dell’infrastruttura e per circa il 25% al materiale rotabile. La restante quota ha origine in cause esterne al sistema ferroviario e nelle conseguenti ripercussioni sulla circolazione.”