“Quando avete dato il primo bacio, quando avete fatto sesso per la prima volta?”. Erano questi, e tanti altri, ancor più espliciti, gli argomenti delle conversazioni tra una professoressa e sette alunni.
Conversazioni sul sesso, sulle proprie esperienze, visione di foto e video pornografici e, in un caso, anche un rapporto orale. L’orrore è stato scoperto da carabinieri e Procura in una scuola della provincia di Napoli.
Il caso, per il quale Notizie.com è riuscito a visionare l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luisa Crasta, è quello della professoressa 37enne Veronica Sposito. I fatti sarebbero avvenuti nei locali dell’istituto Catello Salvati di Castellammare di Stabia. E in un locale in particolare, denominato la saletta. Qui la donna svolgeva il compito di insegnante di sostegno di un alunno, finito anch’egli nell’elenco delle vittime. La prof è stata arrestata ieri in quanto accusata di violenza sessuale, maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.
“Facciamo questo gruppo, così facciamo le cose porno”, avrebbe detto la donna ai ragazzi, poco più che bambini, tutti tra i 12 ed i 13 anni. La docente, al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, si trova ora nel carcere di Benevento. Domani, giovedì 16 gennaio, si terrà l’interrogatorio di garanzia. Nell’abitazione della docente, sempre ieri, durante una perquisizione, i militari dell’arma hanno trovato e sequestrato materiale pornografico.
“Dobbiamo essere furbi e intelligenti. – diceva la prof agli alunni – Dobbiamo giocare bene, con intelligenza, voi seguite me. Fidatevi e non rompete”. Secondo la gip, Sposito era schiava dei propri impulsi sessuali, disposta a tutto pur di soddisfarli. Fino a esporsi al rischio di essere scoperta utilizzando internet per comunicare con gli alunni. Inizialmente, con la scusa di aiutarli a ripetere le materie scolastiche, la donna portava gli studenti nella saletta. Qui avvenivano le visioni, contro la volontà dei ragazzi, di foto e video da contenuto esplicito. E sempre qui la docente avrebbe praticato un rapporto orale ad un minorenne.
Quando la saletta è stata chiusa su decisione dalla dirigenza della scuola che intendeva utilizzarla per future attività didattiche, la professoressa ha creato una chat su Instagram chiamata, appunto, La Saletta. Sempre secondo la gip dalle indagini è emerso che in modo costante e ripetuto i giovani della scuola media sarebbero stati esposti a contenuti sessuali inadeguati all’età ed al proprio sviluppo psicofisico. E che sarebbero stati derisi quando in difficoltà e minacciati.
Le minacce: “Siete bocciati, siete morti, siete finiti”
La docente, infatti, ha poi iniziato ad intimidire i ragazzi: “Siete bocciati, siete morti, siete finiti. Quello che ho fatto per voi è perso”. Sono stati minacciati di bocciature e galera, qualora avessero parlato, anche tramite un fantomatico fidanzato poliziotto. Secondo la giudice gli studenti sarebbero stati manipolati da un’adulta che avrebbe dovuto prendersene cura. E sono stati costantemente inculcati loro concetti sessisti, machisti ed omofobi. Le indagini si sono avvalse anche dell’aiuto di uno psicologo.
Quando i ragazzi hanno cominciato a raccontare i gravissimi fatti ai genitori, nel novembre scorso, la docente è stata aggredita da un gruppo di mamme e di parenti degli studenti che hanno puntato anche il dito contro la dirigente dell’istituto. “Erano abusi a livello sessuale, guardavano materiale pornografico e venivano raccontate storie di incontri con gli uomini. – ha commentato una mamma – Mio figlio veniva minacciato da questa insegnante, gli diceva che, se parlava, avendo un fidanzato poliziotto, noi genitori venivamo arrestati e lui portato in comunità”.