Una brutta caduta per Papa Francesco a Casa Santa Marta. L’annuncio arriva dalla Sala Stampa Vaticana. Come sta adesso.
Il Pontefice ha riportato una contusione all’avambraccio destro, ma nessuna frattura. La Sala Stampa del Vaticano ha fatto sapere che il braccio è stato immobilizzato per cautela.
Si tratta della seconda caduta nel giro di un mese per Papa Francesco. L’ultima prima di oggi, sempre a Casa Santa Marta, il 6 dicembre, a causa della quale si era procurato un grosso livido sul lato destro del visto.
Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa Vaticana, aveva spiegato che l’ematoma era la conseguenza di una contusione dopo aver sbattuto il mento sul comodino. Nonostante la caduta, il Pontefice ha portato a termine gli impegni in agenda, presidiando a diverse udienze che erano previste.
Entrambi gli episodi destano un po’ di preoccupazione tra i fedeli. Ma allo stesso tempo chi lo conosce ed è in contatto con Francesco quotidianamente da dopo Natale, lo ha visto in forma.
Il Papa sta bene e sorride dopo l’incidente domestico a Casa Santa Marta
Da uno scatto di Vatican News successivi alla caduta, Papa Francesco appare sorridente. Ha il braccio destro con la fascia al collo, ma le sue condizioni di salute non destano allarme.
La foto lo ritrae mentre saluta la presidente del Comitato Mondiale per la Sicurezza Alimentare Nosipho Nausca-Jean Jezile.
“Un augurio di pronta guarigione a Papa Francesco”, ha scritto su X il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. “Preghiamo sempre per la sua salute e per la prosecuzione del suo ministero”.
Come già detto, nonostante l’incidente il Pontefiche ha incontrato Haji Dede Edmond Brahimaj, leader della Comunità dei Bektashi di Tirana. “Tutti siamo chiamati a rifiutare la logica della violenza e della discordia”, in nome dell’amicizia tra i popoli e della pace.
Le parole di Papa Francesco arrivano in un momento difficile in tutto il mondo, con la questione in Medio Oriente e la guerra russo-ucraina. Proprio in queste ore infatti, sembrano in stallo le trattative per il cessate il fuoco a Gaza. E a Kiev, durante la visita di Starmer il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto, la situazione sul fronte è molto accesa.
“Sono convinto che la comunità Bektashi, assieme agli altri musulmani, ai cristiano e a tutti gli altri credenti presenti in Albania, possa servire da ponte di riconciliazione e arricchimento reciproco”. Non solo in Albania, ma anche tra Oriente e Occidente.