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Economia

Calendario fiscale 2025, tutte le criticità: rischio pignoramenti e blocco dei conti correnti

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Francesco Ferrigno

Il calendario fiscale 2025 è già finito tra le polemiche ad appena 18 giorni dall’inizio di gennaio. Tra le criticità rilevate anche il concordato preventivo biennale.

Calendario fiscale 2025, tutte le criticità: rischio pignoramenti e blocco dei conti correnti (CANVA FOTO) – Notizie.com

A lanciare l’allarme è stata l’Associazione nazionale commercialisti con il presidente Marco Cuchel. Quest’ultimo ha parlato del fatto che il 31 marzo ed il 31 luglio rappresentano i primi paletti difficili da superare.

Entro il 31 luglio 2025, infatti, bisognerà inviare l’adesione al concordato. Il 31 marzo, invece, potrebbe essere l’invio delle comunicazioni uniche dei lavoratori autonomi a creare forti disagi a contribuenti e professionisti. “Chiediamo al governo di rivedere queste scadenze che riteniamo insostenibili. – ha detto Cuchel – È invece sicuramente positiva la previsione nel 2025 di una maggiore rateizzazione concessa ai debitori nei confronti dell’Erario per le cartelle esattoriali”.

L’ipotesi: 120 rate uguali che consentirebbero di avviare la ripresa

A fianco a tale provvedimento, però, sarebbe necessario mettere in campo una rottamazione quinques. L’obiettivo sarebbe far ritornare in bonis milioni di imprese che vogliono mettersi in regola con lo Stato. L’ipotesi sul tavolo è di 120 rate uguali che consentirebbero di avviare la ripresa economica del tessuto imprenditoriale italiano. Sul tema della rateizzazione lunga del pregresso la Lega ha presentato una proposta di legge.

Il provvedimento, che prevede 120 rate mensili tutte uguali in dieci anni per sanare il pregresso, riguarderebbe tasse e contributi, cartelle esattoriali e avvisi bonari per piccole e medie imprese, artigiani, commercianti, liberi professionisti, ma anche dipendenti e pensionati. “Questo permetterebbe non solo di sanare il precedente, ma di pagare anche le tasse e i contributi correnti”, ha spiegato Alberto Luigi Gusmeroli (Lega), presidente della Commissione Attività produttive alla Camera dei Deputati.

Come evitare pignoramenti e blocchi dei conti correnti

Lo Stato in questo modo avrebbe dei benefici sull’incasso annuale. E il sistema delle attività economiche si tranquillizzerebbe. Non ci sarebbero più pignoramenti e blocchi dei conti correnti. Situazioni che ovviamente mettono in difficoltà le imprese. Nella proposta di legge è stata anche inserita una norma per cui se si ritarda il pagamento di una rata non si decade dalla rateizzazione lunga.

Come evitare pignoramenti e blocchi dei conti correnti (CANVA FOTO) – Notizie.com

Dall’opposizione al governo di Giorgia Meloni, però, ed in particolare da Mario Turco, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle, arrivano dure critiche. “La riforma fiscale è completamente da riscrivere – ha affermato Turco – perché non semplifica gli adempimenti burocratici e non riduce la pressione fiscale in Italia. Oggi la ricchezza da tassare è un’altra, è la ricchezza da extraprofitti e la ricchezza dell’economia digitale è la ricchezza che nei mercati finanziari è alimentata dalla speculazione finanziaria”.

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Francesco Ferrigno