Daniela Santanchè, attuale Ministra del Turismo del governo di Giorgia Meloni nonché senatrice di Fratelli d’Italia, è stata rinviata a giudizio per false comunicazioni sociali nell’ambito del caso Visibilia.
La decisione del gup Anna Magelli è giunta pochi minuti fa. Bisogna ricordare che Visibilia è una delle società del gruppo fondato dalla stessa Santanchè e dal quale ha dimesso le cariche nel 2022. Insieme alla Ministra andranno a processo altre 16 persone fra manager e sindaci delle società. Coinvolte anche 3 società: 2 hanno patteggiato, una terza attenderà il giudizio. Il processo inizierà il 20 marzo alle 9 e 30 nell’aula 2 del Tribunale di Milano.
Il legale: “È una decisione che ci aspettavamo, ma che lascia l’amaro in bocca”
Sono stati rinviati a giudizio anche il compagno della Ministra, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena e l’ex Canio Giovanni Mazzaro, ma anche la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. La società Visibilia srl in liquidazione, è sotto accusa per responsabilità amministrativa. Per Santanchè la gup ha disposto anche sentenza di non luogo a procedere per i bilanci 2016, 2017 e 2018 della società Visibilia srl per intervenuta prescrizione.
Hanno patteggiato l’ex consigliere Federico Celoria a 2 anni, pena sospesa, con 5mila euro di confisca. E Visibilia Editore, Visibilia Editrice, rispettivamente a 63.300 euro di sanzione e 15mila euro di confisca e 30mila di sanzione e 10mila di confisca. “È una decisione che ci aspettavamo, ma che lascia l’amaro in bocca. – ha detto l’avvocato Nicolò Pelanda – Dimostreremo nel processo l’estraneità della Ministra Santanchè alle accuse“.
La senatrice non era presente in aula all’udienza preliminare. Il 29 gennaio, inoltre, la Cassazione dovrà decidere sulla competenza tra Milano o Roma sul caso in cui Santanchè con altri risponde di truffa aggravata ai danni dell’Inps. La vicenda in questo caso è quella della cassa integrazione in Visibilia nel periodo Covid. In più la Ministra è anche indagata per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice.
Il caso dei presunti bilanci truccati per 7 anni
Sul caso Visibilia le indagini della guardia di finanza di Milano hanno evidenziato presunti bilanci truccati per 7 anni, tra il 2016 e il 2022. L’obiettivo era nascondere perdite milionarie, per permettere al gruppo Visibilia di rimanere in piedi, ingannando gli investitori. E di conseguenza continuare a trarre profitto da aziende ancora attive.
Una delle contestazioni chiave è quella che riguarda l’iscrizione nell’attivo dello stato patrimoniale, nei bilanci di Visibilia Editore spa dal 2016 al 2020, dell’avviamento. Ossia il valore intrinseco della società. Le cifre vanno dagli oltre 3,8 milioni di euro a circa 3,2 milioni, senza procedere all’integrale svalutazione già nel dicembre 2016. Nel procedimento penale tre piccoli azionisti, guidati da Giuseppe Zeno, col legale Antonio Piantadosi, sono parti civili. Sempre dalla loro denuncia era partita l’inchiesta.