Sarà possibile prevedere i terremoti grazie alle acque sotterranee? L’esperto Ispra: “Variazioni prima delle scosse”

In futuro sarà possibile prevedere i terremoti dalle acque sotterranee? Lo studio promosso dall’Ingv promette una svolta nello studio delle faglie.

Un sismografo registra una scossa di terremoto
Prevedere i terremoti dalle acque sotterranee (Notizie.com)

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sta collaborando a stretto contatto con Arta e Ispra per prevedere gli eventi sismici attraverso lo studio delle acque sotterranee analizzate come potenziali precursori sismici. Alcuni segnali potrebbero infatti farci capire l’imminente arrivo di un sisma.

Le stazioni disposte in tutte le regioni d’Italia

Valerio Comerci, primo tecnologo Ispra, ha parlato in esclusiva a Notizie.com e specificato alcuni aspetti fondamentali della ricerca: “Stiamo costruendo, insieme ad Arpa e Ingv, una rete di monitoraggio idrogeochimico nazionale. Ci sono stazioni disposte in tutte le regioni del Paese, a compiere il monitoraggio delle acque. Cioè a rivelare dei parametri (temperatura, livello dell’acqua nei pozzi, conducibilità elettrica) che possono essere utili in varie applicazioni”.

Il principio, spiegato da Valerio Comerci, è legato a un’attenta osservazione delle acque sotterranee: “In primo luogo questo serve alla tutela dell’acquifero, per vedere se c’è una diminuzione della quantità a causa delle vapo traspirazioni e delle temperature in salita. Negli anni possiamo avere informazioni importanti. Tra le informazioni che i parametri ci dicono cosa sta accadendo nella crosta terrestre e stiamo cercando di capire se prima di un evento sismico ci sono delle variazioni in questo senso”.

Comerci (Ispra) in esclusiva a Notizie.com: “Cosa accade nella crosta terrestre”

Al momento non si possono fare delle previsioni su cosa accadrà e su quando troveremo una soluzione. “Si tratta di una fase sperimentale, non ancora siamo in grado di prevedere i terremoti ma speriamo di riuscirci. Sappiamo ancora poco di cosa accade sotto la crosta terrestre, ma cerchiamo di acquisire nuove informazioni in particolare sull’acqua. Mettendo queste informazioni insieme a quelle rilevate da satellite o a livello geologico si cerca di capire cosa sta accadendo sotto i nostri piedi. La previsione del terremoto non è ancora possibile farla e non possiamo capire quando e se ci riusciremo. Stiamo lavorando per arrivare a questa possibilità“, aggiunge l’esperto.

Una falda acquifera in Italia monitorata dall'Ispra
A cosa serve la ricerca? Tutte le soluzioni (Notizie.com)

Comerci ha concluso specificando quello che è necessario fare oggi: “Dobbiamo aumentare la nostra conoscenza sui parametri delle matrici che compongono l’ambiente e la crosta terrestre. Più informazioni acquisiamo e più possiamo farne tesoro per cercare di capire cosa accade. Le variazioni dopo gli eventi sismici sono note fin dall’antichità, durante i terremoti del centro Italia, come quello de L’Aquila, sono state notate anche prima. Se monitoriamo più siti magari riusciamo a individuare delle variazioni prima dei terremoti, questo è l’obiettivo”.

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