Attacco terroristico in Israele poche ore fa, quando ormai mancano poco meno di 24 ore all’inizio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Nel pomeriggio di oggi in pieno centro a Tel Aviv, capitale dello Stato ebraico, il 19enne Salah Yahye ha aggredito con un coltello un passante, lasciandolo il gravi condizioni. La vittima è un 30enne israeliano che si trova ricoverato presso l’ospedale Ichilov.
Yahye, originario della città di Tulkarem, in Cisgiordania, si sarebbe trovato illegalmente in Israele. L’uomo è stato ucciso da un civile armato subito dopo l’attacco. Inizialmente la polizia ha riferito che diverse persone erano state ferite dagli spari. Tuttavia, “le indagini preliminari rivelano che un terrorista armato di coltello ha accoltellato un civile in Levontin Street – ha dichiarato la polizia in un comunicato – un civile armato nelle vicinanze ha aperto il fuoco e neutralizzato il terrorista”.
Tel Aviv, attacco all’arma bianca in Levontin Street
L’accoltellamento in Levontin Street a Tel Aviv è stato definito “attacco terroristico” dalla polizia. Le condizioni della persona ferita sono gravi. Sono quindi ore di altissima tensione in Israele, a poche ore dall’inizio della tregua nella Striscia di Gaza con il gruppo palestinese di Hamas, responsabile degli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023. Il cessate il fuoco comincerà domani alle ore 12 e 15. Nel pomeriggio, alle ore 16, dovrebbero essere rilasciati da Hamas i primi ostaggi come parte dell’accordo.
Israele riterrebbe vivi almeno 25 dei 33 ostaggi. Sempre oggi la contraerea israeliana ha abbattuto due missili balistici lanciati dagli Houthi. I ribelli filoiraniani dello Yemen hanno rivendicato il lancio che aveva come obiettivo il Ministero della Difesa a Tel Aviv e hanno sostenuto che l’attacco fosse andato a segno. Secondo i media israeliani, in realtà nemmeno la caduta dei frammenti del missile avrebbe causato danni.
Il cessate il fuoco arriva dopo che sono state uccise 46mila persone
Sulla tregua è intervenuta anche l’organizzazione di Medici Senza Frontiere, che ha accolto l’accordo per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza, anche se arriva con un ritardo di 465 giorni e oltre 46mila persone uccise. Msf ha chiesto alle autorità israeliane di porre fine al blocco degli aiuti umanitari. E di garantire le evacuazioni mediche e l’accesso al nord della Striscia, che è sotto assedio dall’ottobre 2024.
“Il governo israeliano, Hamas e i leader mondiali – ha detto Monica Minardi, presidente di Msf – hanno tragicamente fallito nel proteggere la popolazione di Gaza. Non riuscendo a trovare e far rispettare prima un’intesa per un cessate il fuoco duraturo. Il conforto che genera questo accordo non è sufficiente alle persone per ricostruire le proprie vite, recuperare la propria dignità. E piangere le vittime e tutto ciò che è andato perduto”.
