Cos’è successo all’hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017: il mistero della valanga di Farindola e il nuovo processo a Perugia

Sono trascorsi 8 anni dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Il 18 gennaio 2017 una valanga ha colpito l’albergo in Abruzzo, causando la morte di 29 persone.

Nonostante i molti anni di indagini, processi e ricerche sono ancora molti i punti da chiarire. I familiari delle vittime sono in attesa di un nuovo procedimento giudiziario, l’Appello bis, che comincerà nelle prossime settimane presso il Tribunale di Perugia.

La tragedia del Rigopiano: l'albergo distrutto dalla valanga
Cos’è successo all’hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017: il mistero della valanga di Farindola e il nuovo processo a Perugia (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il 18 gennaio di 8 anni fa una valanga si è distaccata dal monte Siella ed è precipitata verso valle. Distruggendo il resort e seppellendo 40 persone. Solo 11 sono riuscite a sopravvivere. 2 di esse si trovavano all’esterno dell’edificio, ed hanno fornito testimonianze utili sui primi momenti dopo l’accaduto. Secondo i ricercatori del Politecnico di Torino, la valanga ha impattato sull’albergo trascinando il piano superiore e spingendolo per 48 metri verso valle, ruotandolo anche di 13 gradi.

La valanga che ha travolto l’albergo Rigopiano ha percorso in tutto 2400 metri. Si è distaccata alle ore 16 e 41. Nel suo percorso verso la valle è entrata in un canyon ed ha travolto alberi e rocce, aumentando la sua massa in maniera significativa. Alle 16 e 43 ha colpito l’hotel ad una velocità di 100 km orari, quindi dopo circa 80 secondi dal suo distacco. Non è chiaro se la slavina si sia distaccata a causa di un terremoto, viste le numerose scosse di uno sciame sismico che in quel momento stava interessando l’Italia centrale.

La Cassazione ha inoltre ordinato un nuovo processo a Perugia

Ciò che è certo è che quel giorno il pericolo valanghe era forte, livello 4. Il 3 dicembre 2024 la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva ad 1 anno e 8 mesi per rifiuto di atti d’ufficio e falso l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, ma non solo. Condannato a 1 anno e 4 mesi anche l’ex capo di gabinetto della Prefettura Leonardo Bianco per falso ideologico in atto pubblico. E confermate le condanne al gestore dell’albergo e al geometra che aveva redatto la relazione allegata al permesso per la ristrutturazione della struttura per falsità ideologica.

La Cassazione ha inoltre ordinato un nuovo processo per l’ex sindaco Ilario Lacchetta e per 6 dirigenti della Regione Abruzzo. L’Appello bis si svolgerà davanti ai giudici del Tribunale di Perugia. Alla sbarra per disastro colposo e omicidio e lesioni plurime colpose ci saranno gli allora dirigenti regionali Carlo Giovani, Carlo Visca, Pierluigi Caputi, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio, Vincenzo Antenucci e l’allora sindaco Lacchetta. Per quest’ultimo è stato accolto il ricorso della difesa annullando con rinvio la condanna per omicidio colposo e lesioni colpose.

Tragedia di Rigopiano: un processo complicato

Saranno imputati poi i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio ed il tecnico comunale di Farindola, Enrico Colangeli. Un processo complicato. Su di esso aleggiava anche lo spettro della prescrizione per il reato di omicidio colposo, il cui limite massimo è di 7 anni e 6 mesi, che è però stato spazzato via dall’ipotesi di disastro colposo, che va in prescrizione dopo 12 anni. E che garantisce l’avvio di un nuovo procedimento in Appello.

Striscioni raffiguranti le vittime della tragedia di Rigopiano
Tragedia di Rigopiano: un processo complicato (ANSA FOTO) – Notizie.com

Qualcosa ci è stato dato, rispetto a quello che ci era stato tolto in primo e secondo grado. Siamo soddisfatti per la sentenza. Andremo tutti a Perugia e siamo pronti a lottare ancora e fino alla fine. – hanno detto i familiari delle vittime – Per noi parti civili è un risultato grandioso, per una volta la Cassazione ha garantito uno scampolo di giustizia in più ai familiari delle vittime”.

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