“Accettabile cooperare nel campo delle rinnovabili, ma perché non scegliere il sole ed il mare italiani per promuovere la filiera energetica pulita?”.
È quanto si chiede in queste ore, in esclusiva per Notizie.com, la Campagna clima di Greenpeace Italia. Tutto ruota attorno all’accordo tra Italia, Albania ed Emirati Arabi Uniti sull’interconnessione sottomarina per l’energia rinnovabile attraverso il mar Adriatico.
Il documento è stato firmato nei giorni scorsi. Il valore dell’accordo è di un miliardo di euro. L’obiettivo, come già accennato, è la costruzione di un’interconnessione sottomarina per l’energia rinnovabile attraverso il mar Adriatico. L’intesa è stata annunciata al World Future Energy Summit di Abu Dhabi. Stando al patto, l’energia green verrà prodotta in Albania e verrà poi esportata in Italia attraverso cavi sottomarini. La realizzazione delle strutture coinvolgerà l’operatore energetico italiano Terna e la National Energy Company (Taqa) degli Emirati Arabi.
Greenpeace Italia in esclusiva a Notizie.com: “Nessun interesse nell’accelerare la transizione energetica”
“Il futuro della transizione energetica – ha spiegato la premier italiana Giorgia Meloni – e della digitalizzazione dipenderà dalle nostre capacità di trovare un equilibrio tra sostenibilità e innovazione. Dobbiamo realizzare un mix energetico equilibrato e basato sulle tecnologie di cui disponiamo, di quelle che stiamo testando e di quelle ancora da identificare. rediamo fermamente in questo progetto che coinvolge i nostri tre governi, così come il nostro settore privato e gli operatori di rete”.
Secondo la Campagna clima di Greenpeace Italia, come le dichiarazioni di Meloni sarebbe stato confermato “che non vi è alcun interesse del Governo ad accelerare la transizione energetica”. “Già oggi le rinnovabili – hanno spiegato dall’organizzazione ambientalista – costano meno del gas fossile. Che è il vero motivo del caro energia. E di gran lunga meno del fantomatico nucleare con i piccoli reattori modulari, ad oggi inesistenti, che il governo prevede in base a un approccio tutto ideologico”.
“Cooperare nell’area mediterranea è accettabile”
Nel corso della manifestazione di Abu Dhabi la premier ha parlato anche di gas, biocarburanti, idrogeno verde. Nonché della cattura della Co2 e della fusione nucleare. Secondo Meloni si potrebbe potenzialmente produrre energia pulita, sicura e illimitata. Trasformando l’energia da un’arma geopolitica in una risorsa ampiamente accessibile e in grado di cambiare la storia.
“Che si possa cooperare nel campo delle fonti rinnovabili con i Paesi dell’area mediterranea è accettabile. – hanno concluso da Greenpeace – Ma ci chiediamo perché, un governo che punta tanto sull’orgoglio del made in Italy, non scelga il sole e il vento italiani anche per promuovere la filiera energetica pulita e posti di lavoro in ambito nazionale prima di fare accordi per importarla da un altro Paese”.