La terra nell’area dei Campi Flegrei è tornata a tremare per ben 6 volte in appena 2 giorni. Si tratta di un nuovo sciame sismico che sta fortemente preoccupando la popolazione.
“La magnitudo massima rilevata è stata di 3.0 per un terremoto del 17 gennaio. È stato localizzato nel settore occidentale della Solfatara, in prossimità del parco Bognar. La profondità ipocentrale era inferiore ai 2 chilometri, nella parte alta di Pozzuoli”.
A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Si tratta di un’area molto prossima al terremoto più forte mai registrato nei Campi Flegrei negli ultimi tempi, – ha continuato l’esperto – ovvero quello di magnitudo 4.4 del 20 maggio 2024. Quel sisma ha causato un esteso danneggiamento degli edifici nell’area epicentrale e la necessità di trovare sistemazione altrove per oltre 1500 persone”.
Dopo le scosse molte persone sono scese in strada. Il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni ha fatto sapere di essere in contatto con l’Osservatorio Vesuviano. “Siamo in sciame sismico, – ha detto il primo cittadino – in molti sono in strada, le scosse sono state nettamente avvertite dalla popolazione. Vi chiedo di mantenere la calma. Non si è mai pronti per una scossa, siamo a lavoro per garantire la massima assistenza”.
“Tutta l’area nel raggio di poco più di un chilometro, dal centro storico di Pozzuoli, – ha spiegato Mastrolorenzo – è quella in cui si concentra la gran parte dei terremoti. L’attuale crisi bradisismica si estende nella vasta area che va da Bagnoli a Baia. Infatti terremoti, anche superiori a 4 di magnitudo, si sono verificati nel settore a est di Pozzuoli, a Bagnoli, e l’anno scorso nel golfo di Baia, difronte al Comune di Bacoli nella zona della caldera a mare”.
Dopo il primo terremoto la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale. La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni.
Mastrolorenzo (Ingv) in esclusiva a Notizie.com: “Bradisismo, fenomeno con ampie fluttuazioni”
“Non c’è alcuna prevedibilità nell’evoluzione della crisi. Per sua natura il bradisismo è un fenomeno con ampie fluttuazioni. – ha affermato il primo ricercatore Ingv – È in atto il sollevamento del suolo di circa un centimetro al mese. Un dato inferiore rispetto ad agosto ma comunque rilevante. Il flusso di gas alle fumarole è di circa 5mila tonnellate al giorno, il valore massimo mai registrato negli ultimi tempi, così come le temperature. Dobbiamo aspettarci ancora eventi, anche di magnitudo elevata”.
Secondo Giuseppe Mastrolorenzo la crisi bradisismica in atto è molto diversa da quelle avvenute in passato, negli anni ’70 e ’80. “Da 19 anni siamo difronte ad un fenomeno in progressivo aumento. – ha concluso l’esperto – I primi anni era modesto, sia in termini di sollevamento sia di sismicità, poi ha avuto un incremento notevolissimo. Con la scossa del 20 maggio abbiamo sperimentato che il bradisismo, che storicamente si pensava non producesse danni importanti, con scosse sopra i 4 gradi nell’area epicentrale può far registrare danni importanti. Questo perché gli ipocentri sono superficiali e l’accelerazione e lo scuotimento possono essere molto forti”.