Il Comune di Bergamo ha deciso di denunciare il sindacalista che aveva negato la tragedia. Parlano i familiari delle vittime.
Nella denuncia-querela si legge: “Le dichiarazioni rese da Antonio Porto il 19 novembre davanti alle Commissione parlamentare di inchiesta si appalesano false e mandaci e tese tra l’altro a sostenere, falsamente, che le operazioni di trasporto a mezzo dei camion militari sarebbero servite per indurre la popolazione a prestarsi all’inoculazione del vaccino contro il Covid, oltre che soggiogare la popolazione al lockdown“.
Lo stesso Antonio Porto ha specificato: “Quella decisione fu una spettacolarizzazione della morte per innestare sensazione di paura fra la popolazione“. I familiari delle vittime si sono pronunciate attraverso l’associazione #sereniesempreuniti che ha commentato la decisione del Comune di sporgere denuncia: “Ringraziamo Bergamo che, con la querela nei confronti di Antonio Porto, intende difendere la verità e la memoria dei nostri cari. Non possiamo accettare che persone che non hanno vissuto il dramma rilascino dichiarazioni tendenziose in sedi così importanti”.
La denuncia del Comune di Bergamo, cosa aveva detto Antonio Porto? Le parole dei familiari
Il Comune di Bergamo ha denunciato Antonio Porto, ma cosa aveva fatto? Il segretario dell’Osa Polizia aveva commentando le immagini dei camion dei militari che durante la pandemia da Covid aveva commosso il paese, specificando che in realtà era presente “solo una bara per camion”.
L’assessore Giacomo Angeloni aveva già contestato le sue parole, smentendole con fotografie, decreti di autorizzazione al trasporto e altri fatti. Il 18 marzo del 2020 partirono dal cimitero di Bergamo 8 camion militari con 73 salme totali, divisi in tre carovane. Una si recava verso Bologna con 34 defunti, uno a Modena con 31 defunti e uno a Varese con 8.
Il direttivo dei familiari delle vittime del Covid-19, l’Associazione #Sereniesempreuniti, ha parlato in seguito alla denuncia per falsa testimonianza davanti alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria del già citato Antonio Porto.
Spiegano: “Da ormai cinque anni siamo gli unici a portare avanti la memoria di quanto accaduto in bergamasca e in tutta Italia. Anche la nostra Associazione è stata sentita in Commissione parlamentare e non possiamo accettare che persone che non hanno vissuto il nostro dramma rilascino dichiarazioni tendenziose in sedi così importanti. Prendiamo atto e accogliamo con soddisfazione l’azione di denuncia da parte del comune di Bergamo che in questo modo e finalmente si è reso garante del rispetto della memoria delle vittime e dei familiari, che ancora oggi chiedono quella verità e giustizia negata da troppi tribunali“.