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Economia

Guerra dei dazi, Trump “minaccia” l’Europa: cosa accadrà all’Italia. Il caso dell’import di energia indispensabile

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Giovanna Sorrentino

“Ciò che più spaventa è la minaccia dei dazi nei confronti di quei Paesi verso cui gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale, tra cui c’è l’Italia come parte dell’Europa”.

Guerra dei dazi, Trump “minaccia” l’Europa: cosa accadrà all’Italia. Il caso dell’import di energia indispensabile (ANSA FOTO/CANVA FOTO) – Notizie.com

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Donato Iacobucci, presidente della Società italiana di economia politica e industriale (Siepi). Abbiamo esplorato con l’economista i possibili scenari commerciali internazionali a poche ore dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.

In campagna elettorale – ha spiegato Donato Iacobucci Trump ci ha abituati a toni forti ed estremi, che differiscono da ciò che poi mette in pratica. L’orientamento generale è America first, dunque la tendenza è quella di difendere gli interessi delle imprese americane a svantaggio dei competitor. Una delle cose che ha detto è farà la guerra, in senso metaforico, a tutti i Paesi che prevedono tasse sulle big tech americane. Il riferimento all’Ue è evidente”.

L’economista in esclusiva a Notizie.com: “L’orientamento è quello di favorire le aziende americane”

In queste ore Trump ha di fatto stracciato gli accordi globali sulla tassazione delle multinazionali. Patti che erano stati faticosamente raggiunti a livello di Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e G20. Dunque è cominciata in salita la relazione del nuovo governo del tycoon con i Paesi dell’Unione europea. Al momento, lo spettro dei dazi è comparso solo in campagna elettorale.

L’orientamento è quello di favorire le aziende americane, e nelle sue dichiarazioni Trump vuole riaffermare questo predominio. – ha continuato il presidente Siepi – Consideriamo che già l’amministrazione di Joe Biden, con l’Inflation Reduction Act, aveva messo in pratica politiche volte a favorire il rientro degli investimenti nel Paese. E ad evitare che le imprese americane investissero eccessivamente all’estero”.

L’economista in esclusiva a Notizie.com: “L’orientamento è quello di favorire le aziende americane” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Trump ha già ordinato a Tesoro e Dipartimento del Commercio di effettuare accertamenti su qualunque giurisdizione che imponga tassazioni extraterritoriali o che colpiscano in maniera sproporzionata imprese americane. Dopo questa analisi verrà preparata una lista di opzioni da intendersi come misure protettive nei confronti degli Stati Uniti.

Sia l’Italia sia l’Europa intera – ha detto Iacobucci – hanno un avanzo commerciale consistente nei confronti degli Usa. Vendiamo molto più di quello che importiamo. Un’eventuale guerra dei dazi con ritorsioni ci vedrebbe perdenti, abbiamo molto più da perdere rispetto a loro. La bilancia commerciale vede l’Italia importare una quota del 30% di prodotti energetici, che come sappiamo ci sono indispensabili e per i quali non abbiamo sostituti immediati. A fronte dell’imposizione di dazi, smettere di comprare non sarebbe semplice”.

Gli americani dopo le elezioni di novembre hanno fatto scorte di prodotti italiani

L’Osservatorio di Uiv, l’Unione italiana vini, ha fatto sapere che l’export di spumanti verso gli Usa solo a novembre è cresciuto in volume del 41%, quello dei vini fermi imbottigliati del 17%. In sostanza, gli americani dopo le elezioni del 5 novembre 2024, hanno fatto scorte di prodotti italiani in previsione dei dazi sulle merci importate annunciati dal neo presidente.

Bisognerà vedere su quali prodotti verranno eventualmente imposti i dazi e se si tratterà di una politica più o meno generalizzata. – ha affermato l’economistaL’Italia fortunatamente ha un export molto variegato: alimenti, moda, prodotti farmaceutici, mezzi di trasporto. Quella dei dazi è stato un cavallo di battaglia talmente sbandierato che qualcosa succederà, ma dipenderà molto dall’intensità della manovra”.

Iacobucci (Siepi): “Dagli Usa ‘dipendiamo’ non solo per l’energia, ma anche per la tecnologia”

Impossibile non prendere in considerazione le relazioni, che sulla carta sono ottime, tra Italia e Stati Uniti, visto il rapporto tra Donald Trump e la premier Giorgia Meloni. “Ma la politica commerciale – ha concluso Iacobucci – non riguarderà solo l’Italia, nel nostro Paese vedremo un riflesso di ciò che Trump farà nei confronti dell’Europa. Dagli Usa ‘dipendiamo’ non solo per l’energia, ma anche per la tecnologia. Pensiamo all’accordo ipotizzato con Starlink (la tecnologia per le telecomunicazioni della SpaceX di Elon Musk, ndr)”.

Iacobucci (Siepi): “Dagli Usa ‘dipendiamo’ non solo per l’energia, ma anche per la tecnologia” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Sotto certi punti di vista c’è una posizione estrema, che costringe l’Ue a fare delle scelte. Su certi settori gli Usa hanno un assoluto predominio. Chi dice che potrebbero essere fatte scelte diverse, deve prendere in considerazione che bisognerà fare investimenti notevoli e recuperare il terreno perduto. Si può sempre recuperare in termini di autonomia strategica, ma si deve investire. E probabilmente nessun Paese europeo, preso singolarmente, può farlo. Deve farlo l’Europa”.

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Giovanna Sorrentino