Cos’è Città30 e perché riduce gli incidenti, il modello Bologna: “Si tratta di un processo urbanistico, ecco come funziona”

Bologna Centro 30 è un progetto che vede protagonista la città emiliana ma che presto potrebbe estendersi anche ad altre città italiane. In cosa consiste?

bologna e cartellone 30 km
Bologna Centro 30 (Notizie.com)

Grazie a questa novità ci troviamo di fronte a una rivoluzione totale sulla mobilità con il limite che passa dai canonici 50 km/h in città ai 30 appunto. Ma non solo questo perché sono numerose altre le iniziative studiate per evitare gli incidenti e per rendere le città maggiormente abitabili e più facili da gestire. Un metodo che è stato approvato in diverse città nel mondo e che sta riportando dei risultati molto importanti.

Michele Campaniello, Assessore alla Mobilità di Bologna, ha rivelato a Notizie.com:Il 70% dei sinistri con conseguenze gravi, e addirittura mortali, avviene all’interno delle città. Le cause prevalenti sono molteplici, ma il fil rouge che lega tutti gli incidenti è la velocità. Intervenire su quest’ultima aiuta a diminuire considerevolmente il rischio di morti e incidenti con gravi conseguenze. Il rapporto tra velocità e conseguenze dell’impatto, tra 30 e 50 km/h, è invertito cioè se ho un impatto a 30 km/h ho il 70% di possibilità di sopravvivere mentre se ho lo stesso a 50 km/h ho il 70% di possibilità di non sopravvivere”.

Michele Campaniello a Notizie.com: “Zero morti per investimenti a Bologna nel 2024”

Bologna è la prima città metropolitana ad applicare la regola Città 30, ma non la prima in assoluto in Italia visto che ancor prima ci aveva pensato Olbia in Sardegna. Ma a cosa serve questo progetto? Michele Campaniello spiega: “Città 30 non è solo un intervento sulla mobilità, non è soltanto mettere un nuovo limite di velocità ma è un processo urbanistico. Per raggiungere questo risultato si deve intervenire su opere di calmierizzazione del traffico con la realizzazione varie tra restringimenti di carreggiata, corsie ciclabili, dissuasori di velocità come dossi e cuscini berlinesi, creazione di golfi agli incroci e altro“.

bologna
Michele Campaniello a Notizie.com: “Zero morti per investimenti a Bologna nel 2024”

Soluzioni alle quali si sta lavorando a Bologna ancora in questo periodo. “In parte li abbiamo già attuati, gli altri li stiamo per attuare. Il primo intervento è stato fotografare la situazione con la mappatura, la seconda le ordinane per rendere tutto percettibile visto che il semplice cartello può non bastare. Abbiamo riscontrato ottima efficacia di installazione dei bolloni a terra con il segnale dei 30 km/h che alcuni navigatori di nuova generazione riescono già a leggere“, aggiunge.

Un progetto che funziona, come attestano i numeri: “In tutte le città europee dove Città 30 è stato sperimentato ed è realtà come Graz, Bruxelles e Valencia si è notata una considerevole diminuzione degli incidenti mortali. A Bologna abbiamo festeggiato, perché questo si deve fare, il fatto di avere zero morti sulle strade per investimento nel 2024 e questo dato è unico rispetto i precedenti anni, andando indietro fino al 1991, e non era mai accaduto che ci fossero zero morti sulla strada. Calano anche le percentualità di mortalità, siamo scesi del 49% rispetto al biennio 2022/23″.

E non solo perché sono diversi i numeri che vanno via via migliorando. “Abbiamo notato anche un calo degli incidentalità in generale, diminuita del 13%, questo ci conforta del lavoro che stiamo facendo con un cambio che possiamo dire culturale oltre che di abitudini e che vale la pena intraprendere perché si salvano delle vite umane”, conclude l’esperto.

Un progetto che dunque potrebbe tornare utile anche a tante altre città italiane dove i numeri degli incidenti continuano a essere molto importanti e il rischio è quello di non riuscire più a trovare un filo rosso per risolvere questo problema. Mentre i cittadini si lamentano, c’è chi è a lavoro per garantire maggiore sicurezza loro. Senza dimenticare il nuovo Codice della Strada.

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