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Cronaca

In Italia non si allatta più. I benefici del latte materno: “Previene le malattie infettive”

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Enrico Nocera

L’allattamento al seno, in Italia, diventa sempre più raro. Secondo i dati forniti dalla SIN (Società Italiana di Neonatologia) i neonati allattati sono il 31 percento del totale.

Un dato che si riferisce ai bambini allattati al seno a quattro mesi dal parto. Nei primi giorni di vita del neonato, infatti, l’allattamento al seno è del 90 percento. Percentuale che già scende al 77 dopo la dimissione dall’ospedale, quindi dopo pochi giorni.

Dopodiché si arriva, come rilevato, addirittura al 31 percento dopo 4 mesi dal parto. Percentuale bassissima, che riflette anche rilevanti differenze territoriali. Basti pensare che, tanto per fare un esempio, in Campania tale percentuale si abbassa a poco più del 16 percento. Laddove nella Provincia Autonoma di Trento si attesta intorno al percento.

Abbiamo perciò voluto indagare nelle pieghe di questo dato. Ossia: perché in Italia, e al Sud in particolare, non si allatta più al seno? Per farlo siamo andati nell’ospedale evangelico “Betania” di Napoli, nel quartiere di Ponticelli. Dove abbiamo incontrato donne che hanno partorito da poco, di cui abbiamo raccontato le esperienze; medici e direttori di UOC che ci hanno raccontato cosa c’è dietro questa tendenza.

In Italia non si allatta più. I benefici del latte materno: “Previene le malattie infettive”

Non solo: abbiamo evidenziato anche le differenze che esistono tra il latte materno e il cosiddetto “latte artificiale”. Due tipologie di nutrimento, per il neonato, che possiedono qualità del tutto diverse. “La tendenza al ‘ nutrimento artificiale’ espone sicuramente la popolazione infantile a una serie di criticità”, dice a notizie.com Assia Piccolo della Uoc Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Evangelico Betania.

Tra queste: obesità e assenza di una protezione del sistema immunitario”. Il direttore della Uoc Ostetricia e Ginecologia, Francesco Tarsitano, ci informa che col latte materno “si potrebbero ridurre le morti infantili di circa un milione e mezzo di unità in tutto il mondo”. Un dato enorme che, appunto passa, per “una riduzione delle malattie infettive, come otiti e polmoniti”.

Allattamento al seno: perché in molte decidono di non farlo?

Ma perché esiste ancora una “resistenza” al fatto di voler allattare i propri figli al seno? Anzitutto i fattori sociali: le persone da noi intervistate parlano di una mancanza di “rete sociale” intorno a loro. Allattare un figlio al seno è faticoso e comporta, sia a livello sociale che professionale, costose rinunce. Esiste anche un’altra faccia della medaglia: “Più le persone sono in condizioni difficili, più sono restie all’allattamento seno – ci dice il professor Marcello Napolitano, direttore Uoc di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia”.

Perché quest’ulteriore aspetto? “Perché l’allattamento” con formule artificialiha comunque un costo fisso”, ci informa il professore. Per cui: “Il nostro sforzo è quello di convincerli dell’importanza dell’allattamento al seno materno. Sia in termini di salute che in termini, appunto, economici”.

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Enrico Nocera