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Cronaca

Caso Almasri, tutti i punti che non tornano fino al volo di stato. Cosa rischia il governo Meloni: Piantedosi riferirà al Parlamento

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Francesco Ferrigno

Una folla festante ha atteso Njeem Osama Elmasry, anche noto come Almasri, all’aeroporto di Mitiga, in Libia. Le persone scandivano “uh uh al talian”, ossia “uh uh gli italiani”. 

Caso Almasri, tutti i punti che non tornano fino al volo di stato. Cosa rischia il governo Meloni: Piantedosi riferirà al Parlamento (ANSA FOTO) – Notizie.com

Alla trasmissione Caterpillar, in onda ieri su Rai Radio 2, si chiedeva, in maniera scanzonata, se quelle urla fossero un modo di deridere oppure di omaggiare il popolo italiano. La gran parte degli ascoltatori ha optato per la prima ipotesi.

In realtà il caso del comandante libico nonché capo dell’ufficio di polizia giudiziaria Almasri ha raggiunto ormai una portata enorme. Ricercato dalla Corte penale internazionale (Cpi) de L’Aia e dall’Interpol per crimini di guerra e contro l’umanità, il comandante era stato arrestato a Torino dalla Digos. Poche ore dopo il caso è passato alla Corte d’Appello di Roma, che non ha convalidato l’arresto per una questione procedurale.

Il comandante libico rimpatriato con un volo di stato

Quindi Almasri è stato rimpatriato a Tripoli, pare, addirittura con un volo di stato. Il tutto mentre la Cpi ne chiedeva l’estradizione. E che adesso, a gran voce, ha chiesto spiegazioni all’Italia su quanto avvenuto. “Il 21 gennaio 2025 senza preavviso o consultazione con la Corte – ha scritto la Cpi in una nota – Osama Elmasry Njeem sarebbe stato rilasciato dalla custodia e riportato in Libia. La Corte sta cercando, e deve ancora ottenere, una verifica dalle autorità sui passi presumibilmente intrapresi”.

Almasri, presumibilmente a capo di diverse strutture carcerarie, è sospettato di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, tra cui omicidio, tortura, stupro e violenza sessuale, commessi in Libia dal febbraio 2015 in poi. Crimini che sarebbero stati commessi da Njeem Osama in persona. Oppure su suo ordine o con l’assistenza delle forze di deterrenza speciali, le Rada. Almasri avrebbe agito nella prigione di Mitiga anche contro persone incarcerate per motivi religiosi (i cristiani e gli atei). O per violazioni dell’ideologia religiosa (comportamenti immorali e omosessualità).

La Cpi su tutte le furie: “Gli Stati membri hanno il dovere di cooperare”

Il 18 gennaio 2025, la Camera preliminare I della Corte ha emesso un mandato di arresto per il signor Osama Elmasry Njeem. La Cpi ha trasmesso informazioni in tempo reale sulla possibile ubicazione e i possibili spostamenti del sospettato attraverso la zona Schengen europea. Parallelamente, come previsto dallo Statuto, la Corte ha inoltrato una richiesta all’Interpol di emettere un cosiddetto avviso rosso. Il 19 gennaio Almasri è stato localizzato a Torio ed arrestato. “La Corte – conclude il comunicato – ricorda il dovere di tutti gli Stati membri di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei suoi procedimenti penali in materia di reati”.

La Cpi su tutte le furie: “Gli Stati membri hanno il dovere di cooperare” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Le opposizioni tutte, che ieri hanno convocato una conferenza stampa ad hoc, hanno chiesto alla premier Giorgia Meloni di riferire in Parlamento su “come sia possibile che un libico, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, dopo essere stato arrestato a Torino, sia stato rilasciato e accompagnato in Libia con un volo di Stato”. A chiarire i fatti sarà il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi la prossima settimana.

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Francesco Ferrigno