Ha preso il via in queste ore il ruolo di controllo degli eurodeputati sull’attuazione dell’European Media Freedom Act, il nuovo regolamento europeo sulla libertà dei media.
Il gruppo di lavoro del Parlamento europeo, presieduto da Sabine Verheyen (Ppe), sta esaminando l’attuazione e l’applicazione dell’Emfa. I tempi sono strettissimi. L’intero regolamento dovrà essere pienamente attuato entro l’8 agosto 2025.
Tre gli italiani al lavoro: Mario Furore (La Sinistra), Lara Magoni (Ecr) e Sandro Ruotolo (S&D). “Nel gruppo di lavoro sono rappresentate tutte le forze politiche. – ha spiegato Ruotolo in esclusiva a Notizie.com – C’è stata quindi una prima riunione. Ricordo a tutti che il Media Freedom Act deve essere attuato entro l’8 agosto 2025. Ma una serie di articoli hanno delle scadenze precedenti. L’articolo 3 è andato in vigore a novembre 2024, l’articolo 5 scatterà l’8 febbraio prossimo”.
Nel dettaglio, l’articolo 4 prevede, tra le altre cose, che “gli Stati membri rispettano le effettive libertà editoriale e indipendenza dei fornitori di servizi di media nell’esercizio delle loro attività professionali”. Inoltre gli Stati membri, comprese le autorità e gli organismi nazionali di regolamentazione, “non interferiscono con le politiche e le decisioni editoriali dei fornitori di servizi di media né tentano di influenzarle”.
Il contrasto tra l’Emfa e l’attuale governance Rai è ben evidente. Il cda della concessionaria italiana è composto da 7 membri, di cui 4 scelti da Camera e Senato, 2 dal Governo, e 1 dall’assemblea dei dipendenti. Bisogna poi ricordare che l’Emfa è frutto di un accordo tra il Consiglio e il Parlamento europei hanno raggiunto del 15 dicembre 2023.
“Tutti i passi del gruppo di lavoro – ha continuato Ruotolo – sono in direzione della massima trasparenza. Bisogna sapere cosa fanno gli Stati membri. Ricordo a tutti che l’Emfa non è un’opzione, bisogna applicarlo obbligatoriamente entro l’8 agosto. Dunque noi ci riuniremo periodicamente e vigileremo sugli Stati. È importante monitorare. Conosciamo la situazione dell’Italia, ma ci sono molti Paesi che hanno i nostri stessi problemi. In questa fase cercheremo di evitare di chiedere sanzioni”.
La roadmap dell’Emfa prevede azioni chiave che includono l’istituzione del nuovo European Board for Media Services e del suo segretariato entro febbraio 2025. Nonché l’esecuzione di controlli di idoneità normativa in tutti gli Stati membri per garantire che l’implementazione sia in linea con i tempi previsti per agosto 2025. Il gruppo di lavoro organizzerà dibattiti con le parti interessate e i rappresentanti delle istituzioni dell’Ue, tra gli altri. Le riunioni si tengono a porte chiuse.
“Vediamo tutti la situazione in Rai, dove non si riesce a nominare il presidente. C’è un crollo degli ascolti, ci sono attacchi ai programmi di informazione. – ha concluso l’europarlamentare – Non vedo al centro del dibattito nemmeno la riforma della governance. Stiamo andando rapidamente verso le sanzioni dell’Europa se non si cambia passo. Da qui all’8 agosto, però, c’è tempo. Se il Parlamento si metterà a lavorare sulla governance, l’Emfa sarà applicato correttamente”.