“Non c’è nessun braccio di ferro sul caso Santanchè”. E poi: “Almasri? Daremo chiarimenti alla Corte penale internazionale (Cpi) ma ne chiederemo altrettanti”.
La premier Giorgia Meloni da Gedda, in Arabia Saudita, ha risposto alle domande dei cronisti in merito ai casi che hanno tenuto banco in questi giorni in Italia. Ovvero il rinvio a giudizio della Ministra del Turismo Daniela Santanchè ed il rimpatrio del comandante libico Osama al Najem Almasri.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in Arabia per visitare la nave Amerigo Vespucci. Il veliero è partito da Genova il primo luglio 2023 per un giro del mondo di due anni in cui ha visitato cinque continenti e 30 paesi, toccando 35 porti prima del suo rientro in Mediterraneo. La nave scuola della Marina militare ha superato nel suo tour le 43 mila miglia nautiche, pari a oltre due volte la lunghezza dell’equatore.
Per quanto riguarda il caso Santanchè, bisogna ricordare che la senatrice di Fratelli d’Italia, su decisione del gup, andrà a processo per false comunicazioni sociali nell’ambito del caso Visibilia. “Non c’è preoccupazione né imbarazzo. – ha spiegato Meloni – C’è una riflessione che deve tenere conto del quadro generale in un clima assolutamente sereno. Non credo che un rinvio a giudizio sia per esso stesso motivo di dimissione”.
Secondo la premier “Santanchè sta lavorando ottimamente. La valutazione che semmai va fatta è quanto questo possa impattare sul suo lavoro di Ministro. E questo è quello su cui in questo momento non ho le idee chiare”. Sulla spinosa vicenda è intervenuto questa mattina anche il vicepremier Matteo Salvini: “In Italia si è colpevoli se condannati. Non se si è indagati, sospettati, sputtanati o rinviati a giudizio. Per quel che mi riguarda la Ministra Santanché dovrebbe continuare a fare il suo lavoro”.
Meloni su Almasri: “In molti casi di soggetti pericolosi da rimpatriare non si usano voli di linea”
L’opposizione, però, è in pressing sul governo. “Noi abbiamo chiesto a Meloni di pretendere queste dimissioni”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. Minoranza su tutte le furie anche per il rimpatrio in Libia con un volo di stato di Almasri. Il comandante libico, arrestato dalla Digos su richiesta dell’Interpol e della Cpi per crimini di guerra, è stato rilasciato nei giorni scorsi ed ha fatto ritorno a Tripoli. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che la prossima settimana tornerà in Parlamento sulla questione, ha già spiegato che si è trattato di una problematica di sicurezza nazionale.
A scarcerare il comandante, infatti, è stata la Corte d’appello di Roma che ha giudicato l’arresto irrituale. Sempre dalla maggioranza ci si è chiesti perché l’ordine di arrestare Almasri è arrivato nel momento in cui il libico ha fatto ingresso in Italia e non prima. “L’Italia darà chiarimenti alla Corte – ha commentato Meloni – ma chiederemo chiarimenti anche noi. In molti casi di soggetti pericolosi da rimpatriare non si usano voli di linea proprio per sicurezza. Credo che anche la Corte debba chiarire perché la procura ci abbia messo mesi a spiccare questo mandato di arresto. Almasri è stato liberato su disposizione della Corte d’appello di Roma, non del governo”.