Caso Almasri, la Corte penale internazionale (Cpi) desecreta i documenti dell’arresto: “Rilascio noto, classificazione non più giustificata”

“L’accusa sostiene che almeno 22 persone, tra cui un bambino di 5 anni, sono state sottoposte a violenza sessuale da parte delle guardie della prigione di Mitiga”.

Il ritorno in Libia di Almasri
Caso Almasri, la Corte penale internazionale desecreta i documenti dell’arresto: “Rilascio noto, classificazione non più giustificata” (ANSA FOTO) – Notizie.com

È solo uno dei terribili passaggi che è possibile leggere negli atti alla base del mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi) de L’Aia contro il comandante libico Osama al Najem detto Almasri, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità.

Dopo il rilascio di Almasri da parte dell’Italia e le conseguenti polemiche nazionali ed internazionali che ne sono derivate, la Cpi ha deciso di desecretare i documenti che hanno portato alla decisione di arrestare il comandante a capo del carcere di Mitiga, in Libia. Bisogna ricordare che l’arresto è avvenuto in Italia, a Torino, da parte della Digos. Almasri è poi stato scarcerato in quanto la Corte d’appello di Roma ha giudicato irrituale l’operazione.

Almasri, una volta libero e ritenuto pericoloso, è stato espulso d’urgenza

Tra le polemiche che ne sono scaturite anche i motivi che hanno portato la Cpi a chiedere l’arresto del libico in Italia e non prima. Ovvero quando pare si trovasse in Germania o in altri Paesi europei che aderiscono allo Statuto di Roma e dunque alla Corte de L’Aia. Le opposizioni hanno richiesto a gran voce spiegazioni al governo. Tanto che, dopo aver riferito in Parlamento una prima volta, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi tornerà in Aula mercoledì prossimo.

Piantedosi ha già sottolineato che Almasri, una volta libero e ritenuto pericoloso, è stato espulso d’urgenza. E rimpatriato con un volo di stato. La premier Giorgia Meloni è intervenuta ieri sulla questione, affermando che verranno dati alla Corte i chiarimenti richiesti. Ma che anche l’Italia ne pretenderà altrettanti. E che comunque il comandante è stato liberato su ordine della magistratura, non del governo. A tale affermazione ha risposto l’Associazione nazionale magistrati questa mattina con una nota.

In realtà, Almasri – ha fatto sapere l’Anm – è stato liberato lo scorso 21 gennaio per inerzia del Ministro della Giustizia che avrebbe potuto, perché notiziato dalla polizia giudiziaria il 19 gennaio e dalla Corte d’appello di Roma il 20 gennaio, e dovuto, per rispetto degli obblighi internazionali, chiederne la custodia cautelare in vista della consegna alla Corte penale internazionale”.

Come già accennato, intanto, la I sezione della Corte penale internazionale ha deciso di rendere pubbliche le motivazioni che hanno portato a richiedere l’arresto. “Poiché l’arresto e il successivo rilascio di Njeem hanno reso nota al pubblico l’esistenza del mandato, si ritiene che la sua classificazione non sia più giustificata”, hanno fatto sapere dalla Cpi. La decisione è stata presa dalle giudici Iulia Antoanella Motoc (presidente), da Reine Adélaïde Sophie Alapini-Gansou e da María del Socorro Flores Liera. L’atto è stato votato il 18 gennaio scorso a maggioranza, in quanto Socorro Flores Liera ha dissentito dall’opinione dell’accusa.

Il documento, che consta di 42 pagine e che Notizie.com è riuscito a visionare, ripercorre in 102 punti tutte le accuse contro il comandante libico. Nel mandato di arresto il ruolo delle forze speciali Rada, di cui Almasri sarebbe uno dei capi, e la prigione di Mitiga. Qui tra il febbraio 2015 e l’ottobre 2024 sono state imprigionate almeno 5140 persone. Queste ultime sarebbero state gravemente private della loro libertà fisica in violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale.

Almeno 8 persone, tra cui una ragazza di 15 anni, sono state violentate a Mitiga

Le Rada avrebbero dunque imprigionato le persone per motivi religiosi (come essere cristiani o atei); per comportamenti immorali e omosessualità; per il loro presunto sostegno o affiliazione all’Isis. Durante la prigionia, le Rada avrebbero inflitto loro gravi dolori fisici e psicologici. La violenza è stata esercitata per mezzo di botte, tubi di plastica, pugni, manganelli, elettroshock. Nel capitolo dedicato allo stupro come crimine di guerra e contro l’umanità, l’accusa ha sostenuto che almeno 8 persone, tra cui una ragazza di 15 anni, sono state violentate.

Manifestazione in Italia contro il rilascio di Almasri
Almeno 8 persone, tra cui una ragazza di 15 anni, sono state violentate a Mitiga (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il dissenso della giudice Socorro Flores Liera è basato principalmente su fattori temporali e di giurisdizione. “Sulla base delle informazioni limitate, – si legge – non è possibile valutare se i combattimenti durante il periodo della presunta condotta siano ammontati a un conflitto armato non internazionale, per il quale è richiesto un livello sufficiente di intensità nelle ostilità tra due o più attori armati sufficientemente organizzati. O se il presunto conflitto armato non internazionale fosse lo stesso o piuttosto un conflitto diverso da quello che ha avuto luogo all’inizio del 2011”.

Gestione cookie