Il mondo intero, così come l’Italia, si stanno preparando al celebrare la Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto.
Il 27 gennaio di 80 anni fa, infatti, è stato liberato in campo di concentramento nazista di Auscwitz, in Polonia. Anche Papa Francesco, nel corso dell’Angelus di questa mattina, ha ricordato gli eventi che hanno cambiato per sempre la storia dell’umanità.
Il Papa: “Ricordiamo anche tanti cristiani tra i quali numerosi martiri”
“L’orrore della Shoah non può essere dimenticato, né negato. – ha detto Jorge Mario Bergoglio – Bisogna debellare la piaga dell’antisemitismo. Domani ricorre la Giornsta internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto: 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento dí Auscwitz. L’orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi avvenuto in quegli anni non può essere né dimenticato né negato”.
Il Papa ha poi parlato della poetessa ungherese Edith Bruck, che abita a Roma. Oggi sarà ospite della trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio sul Nove. “Ricordiamo anche tanti cristiani tra i quali numerosi martiri. – ha continuato Bergoglio – Rinnovo il mio appello affinché tutti collaborino a debellare la piaga dell’antisemitismo insieme ad ogni forma di discriminazione e persecuzione religiosa”. L’appello del Santo Padre si è poi concentrato sulla costruzione di “un mondo più fraterno, più giusto, educando i giovani ad avere cuore aperto a tutti nella logica della fraternità, del perdono, della pace”.
Il 20 febbraio 2021 papa Francesco ha fatto visita a Edith Bruck
Edith Bruck è lo pseudonimo di Edith Steinschreiber, scrittrice, poetessa e testimone della Shoah, ungherese naturalizzata italiana. Nella 1944, a 13 anni, è stata deportata ad Auschwitz e poi in altri campi tedeschi fino alla liberazione, insieme alla sorella, nell’aprile del 1945. altri familiari, compresi la madre, il padre ed un fratello, non hanno mai fatto ritorno. Il 20 febbraio 2021 papa Francesco ha fatto visita a Edith Bruck nella sua casa romana.
Nel salutarla, in quell’occasione, ha detto: “Sono venuto qui da lei per ringraziarla della sua testimonianza e rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista. Con sincerità le ripeto le parole che ho pronunciato dal cuore allo Yad Vashem. E che ripeto davanti ad ogni persona che come lei ha sofferto tanto a causa di questo. Perdono, Signore, a nome dell’umanità“. Bruck ha anche scritto nel 2022. un libro autobiografico su Bergoglio, intitolato Sono Francesco, di cui il pontefice ha scritto la prefazione.