La guardia di finanza e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) hanno fatto partire l’operazione Miele 2023.
Al centro dell’inchiesta irregolarità legate al biologico e illeciti nella produzione, importazione e immissione in commercio di miele adulterato o contraffatto. L’operazione si è concentrata anche sui prodotti riportanti false indicazioni di provenienza.
Il blitz è stato effettuato dai finanzieri del comando provinciale di Vicenza. Sono stati sequestrati 74 fusti di miele da 300 chili cadauno, per un totale complessivo di 22.200 chili di miele. Il valore stimato è di 110mila euro. Il prodotto proveniva da diversi Stati europei ed extraeuropei, tra cui Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam ed era privo di qualsiasi indicazione di tracciabilità.
Le sostanze erano illecitamente utilizzate per la nutrizione di api
Sigilli anche a 3.540 chili di sostanza zuccherina non “bio”. In questo caso si tratta di zucchero semolato o a velo, in granella, sporco, candito, in panetti, per un valore di circa 7mila euro. Le sostanze erano illecitamente utilizzate per la nutrizione di api dalle quali produrre miele. E alla campionatura dei prodotti destinati alla vendita, successivamente inviati al laboratorio analisi dell’Icqrf.
Gli esiti delle analisi hanno evidenziato irregolarità di natura amministrativa e penale, rispettivamente per la difformità alle origini botaniche e ai riferimenti qualitativi stabiliti dal decreto legislativo 179/2004. E per la presenza di amido oltre il limite consentito, in percentuali comprese tra l’86 e il 95% del prodotto. Tutto ciò ha determinato 5 sanzioni amministrative, un ulteriore sequestro amministrativo di 407 chili di prodotto, il sequestro penale di 102 chili di miele biologico irregolare, perché non conforme alle disposizioni normative stabilite dalla direttiva europea.
È emerso poi un occultamento di ricavi al Fisco per oltre 43mila euro
È emerso poi un occultamento di ricavi al Fisco per oltre 43mila euro. Per quanto riguarda l’attività ispettiva mirata al contrasto del lavoro irregolare, gli accertamenti condotti dai finanzieri noventani hanno portato all’individuazione di una lavoratrice impiegata in maniera irregolare. La donna, identificata all’interno dei locali aziendali, era impegnata in attività lavorativa senza che fossero stati adempiuti i prescritti obblighi di assunzione.
“L’operazione – si legge in una nota della guardia di finanza – si inserisce nel contesto delle attività svolte dalla guardia di finanza e dall’Icqrf, basate sul protocollo di collaborazione sottoscritto nel luglio 2020 e rinnovato nel 2023, mirate a contrastare le frodi e le contraffazioni nel settore agroalimentare. Tale iniziativa è finalizzata alla tutela della produzione nazionale e dei consumatori, nonché alla salvaguardia dei mercati e degli interessi economici e finanziari dello Stato”.
