L’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) ha diffuso in queste ore una circolare che introduce importanti novità in merito alla gestione separata della pensione e al lavoro all’estero.
Il documento mira a valorizzare i periodi di contribuzione maturati all’estero per il riconoscimento della pensione in regime internazionale nella gestione separata. Le nuove disposizioni mirano a garantire maggiore equità e accessibilità al sistema pensionistico.
A beneficiarne saranno i lavoratori che hanno accumulato esperienze lavorative al di fuori dell’Italia. Una delle principali novità riguarda i periodi di contribuzione estera non sovrapposta, maturati prima del 1 gennaio 1996. Tali periodi possono essere considerati utili per il conseguimento della pensione, purché il lavoratore sia stato iscritto esclusivamente alla Gestione Separata. Questa misura rappresenta un significativo passo avanti nella tutela dei diritti previdenziali di chi ha operato in contesti internazionali.
Per quanto riguarda i periodi esteri maturati prima del 1996, la totalizzazione è possibile solo se il lavoratore ha raggiunto in Italia il minimale di contribuzione richiesto, corrispondente a 52 settimane. Questo requisito è conforme alla normativa dell’Unione Europea o alle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale stipulate tra l’Italia e altri Paesi. Un ulteriore punto di rilievo riguarda i lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
In questi casi, non è necessario soddisfare il requisito dell’importo soglia per accedere alla pensione di vecchiaia. Inoltre, non si applicano i requisiti specifici di età e contribuzione normalmente previsti per le pensioni di vecchiaia e anticipate. La disposizione semplifica l’accesso al trattamento pensionistico per una fascia di lavoratori con situazioni contributive particolari.
Un altro aspetto cruciale riguarda i lavoratori iscritti anche ad altre forme di assicurazione obbligatoria. In tali casi, i periodi esteri possono essere utilizzati per il conseguimento di un trattamento pensionistico in regime internazionale. Questo è possibile grazie agli istituti di cumulo previsti dalla normativa italiana, che consentono di sommare i contributi versati in Italia e all’estero, garantendo così un accesso più agevole alla pensione.
Le nuove disposizioni rappresentano un passo avanti significativo nel riconoscimento dei diritti previdenziali dei lavoratori con carriere internazionali, contribuendo a migliorare la coerenza e l’inclusività del sistema pensionistico italiano. In particolare, la circolare va a risolvere una sorta di vulnus nelle normative vigenti.