Un’evasione di massa è in corso dal carcere di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. Ci sono morti. La situazione.
La notizia arriva direttamente dai cronisti di AFP, operanti dal centro della città assediata. Secondo una fonte consolare europea e alcuni testimoni, il confine con il Ruanda è stato chiuso questa mattina a Goma.
Qui ieri, domenica 26 gennaio, sono cominciati combattimenti tra M23 e le truppe ruandesi. “La frontiera è chiusa”, ha dichiarato la fonte consolare all’AFP. “Nessuno entra, nessuno esce”. Tranne il personale della Nato e le loro famiglie. Ma cosa sta accadendo?
I leader degli Stati della Comunità dell’Africa orientale (Eac) si riuniranno entro le prossime 48 ore per parlare del conflitto nell’est della Repubblica democratica del Congo. I ribelli dell’M23 hanno annunciato la conquista di Goma, il capoluogo del Nord Kivu.
Evasione in corso dal carcere centrale di Munzenze nella città di Goma. pic.twitter.com/BbKzvmjZ4m
— Notizie.com (@com_notizie) January 27, 2025
“Esortiamo tutti i residenti di Goma a mantenere la calma. La liberazione della città è stata portata a termine con successo e la situazione è sotto controllo”, ha dichiarato il portavoce del Movimento 23 marzo Lawrence Kanyuka.
È in corso un’evasione di massa da una prigione, che ospitava circa tremila detenuti ed è stata anche “del tutto data alle fiamme”. Ci sono vittime.
Cosa succede adesso a Goma
I miliziani portano avanti l’offensiva dal 20 gennaio ed hanno giò preso il controllo di Minova, città commerciale nell’Est della Repubblica democratica del Congo, a 40 chilometri da Goma.
Hanno preso il controllo anche di Bweremena, al termine di combattimenti con l’esercito congolese. L’M23 dal 2021 combatte, prende il controllo di determinate zone e costringe moltissimi civili a scappare.
Amnesty International ha denunciato un aumento significativo degli attacchi in aree civili da entrambe le parti a dicembre, con conseguenze devastanti per le persone. Sono più di 150 quelli sferrati con armi esplosive in aree densamente popolate tra gennaio e luglio 2024. Oltre 100 persone sono morte.
Il governo di Kinshasa e l’Onu più volte hanno accusato l’M23 di essere una forza armata per procura del Ruanda. Esso ha sempre negato le accuse.
La Francia “condanna con fermezza l’offensiva condotta dall’M23, sostenuto dalle forze armare ruandesi”. Così, il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot prima di una riunione tra i ministri dell’Ue. Parigi “esprime la sua solidarietà nei confronti della Repubblica democratica del Congo”. E ancora: “I combattimenti dvono cessare e il dialogo deve riprendere”.