DeepSeek ha fatto esplodere la bolla dell’IA: per certo ha fatto bruciare in qualche ora qualcosa come un trilione di capitalizzazione.
La scena dell’intelligenza artificiale è stata recentemente scossa da un nuovo protagonista: DeepSeek. Questa azienda cinese, fino a poco tempo fa sconosciuta ai più, ha lanciato un chatbot basato su intelligenza AI che ha superato ChatGPT, diventando l’applicazione gratuita più scaricata sull’App Store di Apple negli Stati Uniti. Questo evento non solo ha attirato l’attenzione dell’ambiente tech, ma ha anche sollevato interrogativi sulla solidità e sul futuro dell’intelligenza artificiale come settore.
In assoluto il successo di DeepSeek ha immediatamente messo in allerta le Big Tech, che hanno attivato gruppi di crisi e strategie di marketing per contrastare questa emergente minaccia. La reazione del mercato è stata altrettanto rapida, con un calo significativo delle azioni legate all’intelligenza artificiale: basti pensare che il colosso Nvidia – il cui valore delle azioni è cresciuto nell’ultimo anno di oltre il 100% – che ha visto sparire d’un tratto dalla sua capitalizzazione di mercato ben 589 miliardi di dollari in una sola giornata. Questa situazione evidenzia quanto il settore sia sensibile a innovazioni capaci di ribaltare le dinamiche di mercato esistenti.
Fondata nel 2023 a Hangzhou da Liang Wenfeng, DeepSeek ha guadagnato rapidamente attenzione grazie al suo modello di punta, DeepSeek-V3, e ora con R1, specializzato nel problem-solving avanzato. Nonostante l’utilizzo di chip meno avanzati a causa delle sanzioni tecnologiche, DeepSeek ha dimostrato che è possibile innovare e competere a livelli altissimi, anche con risorse limitate.
L’arrivo di DeepSeek ha causato una forte volatilità nelle azioni tecnologiche, riflettendo il timore che sia possibile sviluppare modelli avanzati di intelligenza artificiale a costi molto inferiori (in 24 ore sulla borsa di New York è stato bruciato un trilione di dollari, sebbene il rimbalzo successivo sia stato decisamente importante). Tuttavia, emergono preoccupazioni riguardanti la censura governativa cinese e la politica della privacy di DeepSeek, sollevando dubbi sulla sicurezza dei dati sensibili degli utenti.
DeepSeek non rappresenta solo una sfida per le Big Tech americane ma anche per il modello di sviluppo dell’intelligenza artificiale finora dominante. L’approccio open-source adottato da DeepSeek (oltre all’uso di risorse abbastanza limitate) potrebbe offrire vantaggi significativi alla comunità globale, promuovendo uno sviluppo più rapido ed inclusivo delle tecnologie AI, dimostrando che i limiti possono effettivamente aguzzare l’ingegno.