Sono uscite le materie della seconda prova dell’esame di maturità e per questo è interessante iniziare a provare di uno degli appuntamenti più attesi dell’anno e lo stress che genera.
Come si fa ad affrontare questi mesi, che ci separano dall’appuntamento, con fermo equilibrio? In realtà è molto più semplice di quello che si possa pensare, perché basta capire come gestire le nostre emozioni organizzandoci al meglio e non all’ultimo minuto. Una serie di questioni di fronte alle quali i giovani si trovano impreparati e che i professori dovranno trasmettere giorno dopo giorno.
Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, ha parlato a Notizie.com svelando alcuni particolari fondamentali: “Arrivare alla maturità senza stress è un po’ come scalare una montagna senza affanno: non si tratta di eliminare la fatica, ma di imparare a gestirla. Il problema è che spesso ci si concentra solo sulla vetta, senza godersi il percorso. Eppure, è proprio nel viaggio che si nasconde la vera crescita. Ecco sei consigli per affrontare l’esame senza lasciare che l’ansia prenda il comando”.
Giuseppe Lavenia ci ha fornito un vero e proprio prontuario per arrivare preparati a questo appuntamento così importante e che segna di fatto il passaggio tra l’adolescenza e la vita da adulti.
Il primo errore da non commettere è quello di dare troppa importanza a un voto. “L’errore più grande è identificarsi con un numero. Un voto è un’istantanea, non un giudizio definitivo sul tuo valore. Se anche l’esame andasse male, non significherebbe che hai fallito come persona. Chiediti: quando hai un buon voto, sei più felice perché lo sei davvero o perché pensi di valere di più agli occhi degli altri? Se la risposta è la seconda, c’è qualcosa da rivedere“, spiega l’esperto.
Per seconda cosa è importante accettare l’ansia e saperla combattere, specifica: “L’ansia è come un’ombra: più cerchi di scacciarla, più ti segue. Non puoi eliminarla, ma puoi accoglierla senza lasciarti paralizzare. Quando senti il cuore battere più forte, prova a dirti: ‘Ok, è solo il mio corpo che si sta preparando a fare qualcosa di importante’. Respira, concentrati sul presente e continua. L’ansia non è il problema, il problema è la paura di averla”.
Grande attenzione bisogna darla al nostro cervello, che ricordiamo non è un hardisk come spiega Lavenia: “Passare ore a ripetere senza pause è controproducente. Il cervello ha bisogno di ossigeno, distrazioni e riposo per funzionare meglio. Studia in sessioni da 40-50 minuti, poi concediti una pausa vera (non sui social, che confondono il cervello più che rilassarlo). Se non riposi, non memorizzi. Se non memorizzi, perdi tempo. E il tempo è l’unica cosa che non puoi permetterti di sprecare”.
Giuseppe Lavenia specifica poi che non bisogna pensare di essere soli per cercare di arrivare alla maturità senza stress. “L’ansia da maturità si nutre di isolamento. Condividere le preoccupazioni con amici, insegnanti o familiari ridimensiona il problema. Il confronto ti fa capire che non sei l’unico a sentirsi sotto pressione e, soprattutto, che l’esame non è la fine del mondo. Parlarne con qualcuno non cambia la difficoltà dell’esame, ma cambia il modo in cui lo vivi”, spiega.
Tra i rimedi importanti c’è quello di visualizzare il giorno dell’esame in anticipo, questo regala grandi vantaggi: “Chiudere gli occhi e immaginare il momento della prova può aiutarti a ridurre l’ansia. Visualizza il tragitto fino alla scuola, la tua entrata in aula, il modo in cui sfoglierai il compito. Più la tua mente si abitua a quell’idea, meno sembrerà spaventosa quando arriverà davvero. Il cervello non distingue tra realtà e immaginazione: usalo a tuo favore”.
Sicuramente poi va specificato che la vita continua anche dopo questo evento. “Il giorno dopo la maturità il sole sorgerà come sempre. Le persone continueranno ad amarti indipendentemente dal voto. E tu sarai ancora tu, con tutta la tua storia davanti. L’esame è solo un passaggio, non la destinazione finale. Se lo affronti con questa consapevolezza, sarà un trampolino e non un muro. La maturità è un momento importante, ma non definitivo. Non è lì che si decide chi sei. Quello lo deciderai tu, giorno dopo giorno, con tutte le scelte che farai dopo”, conclude.