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Cronaca

Cyberbullismo e intelligenza artificiale, troppi i rischi per i più piccoli: “Hikikomori triplicati, è allarme”

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Enrico Nocera

Di bullismo, in Italia, si parla spesso. Ancor di più della sua versione online: quel cyberbullismo che è ormai diventato una vera e propria piaga.

Basta un singolo dato, estrapolato dal Report OMS Europa del 2024, a fornire un quadro inquietante: nel corso dell’ultimo anno, ben il 15 percento degli adolescenti ha subito atti di cyberbullismo. Con un aumento, rispetto al 2018, dal 12 al 15 percento per i ragazzi; e dal 13 al 16 percento per le ragazze.

Internet ha insomma amplificato i confini del “tradizionale” bullismo. Ciò che prima si verificava tra i banchi di scuola o comunque “in presenza”, ora si allarga ai comportamenti in rete. Non è peraltro un mistero che l’utilizzo degli smartphone sia sempre più diffuso anche tra gli adolescenti, o addirittura tra i bambini.

Utilizzo smodato della tecnologia: con lo smartphone in mano già da bambini

Secondo i dati forniti dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in Italia 8 bambini su 10, fra i tre i cinque anni, sanno utilizzare il cellulare dei genitori. Inoltre, sempre più larga è la fetta di adolescenti che usa lo smartphone dalle 3 alle 6 ore al giorno, arrivando a usarlo tranquillamente anche a scuola durante le ore di lezione.

Questo il contesto in cui si inserisce il libro di Paolo Siani “Cyberbullismo” (Giannini editore). Primario di pediatria all’ospedale Santobono di Napoli, ex parlamentare e vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, fa oggi parte del consiglio direttivo della Fondazione dedicata a suo fratello Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. Ed è inoltre responsabile del tavolo infanzia al Comune di Napoli.

Utilizzo smodato della tecnologia: con lo smartphone in mano già da bambini (NOTIZIE FOTO) – notizie.com

Abbiamo incontrato Siani alla libreria Feltrinelli di Napoli, dove era in corso la prima presentazione del suo volume. Il “retroterra” in cui si inserisce la sua ricerca è proprio quello creato da un utilizzo sempre più massiccio dei social e dei device mobili. Un uso smodato di questi ultimi può condurre, anzitutto, a fenomeni di isolamento sociale. “Basti pensare – dice Siani ai microfoni di notizie.com – che il numero di adolescenti hikikomori è triplicato negli ultimi tre anni. Questo è un allarme per la salute dei nostri ragazzi”.

Paolo Siani a notizie.com: “L”intelligenza artificiale utilizzata anche per leggere le favole ai bambini”

Altro elemento che rischia di sfuggire di mano: quello relativo all’intelligenza artificiale. Siani si sofferma particolarmente su questo punto, rilevando come oggi l’IA sia utilizzata addirittura per leggere le favole ai bambini. “Quello che fa bene ai bambini è ascoltare la voce della mamma o del papà – continua Siani – Non una voce sintetica o asettica. Privare i bambini di questi stimoli e di queste sensazioni non è certo per lui un fatto positivo”.

Insomma, siamo arrivati a un punto di non ritorno? La soluzione, secondo Siani, non è certo privarsi della tecnica. Bensì farne un uso consapevole: “Bisogna saperla approcciare. Pensare di vietare l’uso dei social ai ragazzi è una soluzione semplicistica a un problema complesso. Per cui – conclude Siani – bisogna educare anzitutto le famiglie all’utilizzo dei social. Perché i ragazzi lo faranno comunque; ma devono avere la possibilità di farlo in sicurezza”.

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Enrico Nocera