È il giorno della liberazione degli ostaggi a Gaza. Preoccupazione per ma moglie e i figli di uno di loro, Yarden Bibas. Cosa sta succedendo in queste ore.
Il presidente di Israele Isaac Herzog su X si è detto “profondamente preoccupato” per il destino di Shiri, Ariel e Kfir Bibas, rispettivamente moglie e figli di Yarden Bibas, uno dei tre ostaggi liberati questa mattina, sabato primo febbraio, da Hamas. Gli altri due sono Ofer Calderon e Keith Siegel.
I figli di Bibas hanno 2 e 5 anni e si trovano ancora nelle mani dei terroristi a Gaza e non si sa se stiano bene. “Come nazione intera li teniamo nel cuore. Il popolo di Israele è al fianco di Yarden e di tutta la famiglia, con grande preoccupazione e in una preghiera sentita”, ha aggiunto Herzog. La famiglia Bibas era stata rapita nel kibbutz Nir Oz e da allora i loro figli con i capelli rossi sono diventati il simbolo della sofferenza degli ostaggi a Gaza. Anche Calderon, con cittadinanza israeliana e francese, era stato rapito nello stesso kibbutz, insieme con i figli Erez e Sahar che all’epoca avevano 12 e 16 anni.
Il presidente israeliano ha specificato che invece figli di Ofer Calderon, Erez e Sahar, sono stati restituiti alla loro “amorevole madre”, Hadas nel primo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi a novembre. Anche la moglie di Keith Siegel, Aviva, è stata liberata nel primo scambio ai quattro figli e cinque nipoti. “Da allora abbiamo visto Aviva parlare in innumerevoli incontri in tutto il mondo, gridando e lavorando incessantemente per il ritorno di Keith”.
Herzon ha annunciato che “non ci fermeremo, né staremo in silenzio finché non avremo riportato tutte le nostre sorelle e fratelli dall’inferno della prigionia a Gaza, fino all’ultimo”.
Lo scambio di ostaggi e prigionieri
Intanto è arrivato a Betunia, in Cisgiordania, un bus con una parte dei prigionieri palestinesi scarcerati da Israele (erano detenuti a Ofer), in cambio dei tre israeliani. I detenuti sono stati accolti dalla folla molto calorosamente. Oggi in totale è prevista la liberazione di 183 prigionieri, di cui decine di condannati all’ergastolo o a lunghe pene. Alcuni erano stati arrestati prima del 7 ottobre 2023.
Tra i miliziani di Hamas liberati c’è stato anche Haitham Hawajri, comandante del battaglione Shati che era stato dato per morto. Israele ha riconosciuto di non averlo ucciso ed era tra i quelli che hanno partecipato al rilascio di Keith Siegel. “Dopo ulteriori accertamenti, è emerso che le conclusioni dell’intelligence non erano corrette e il terrorista non è stato eliminato”, ha dichiarato l’esercito israeliano Idf.
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Il primo ostaggio israeliano rilasciato è stato Ofer Calderon, 54 anni. Dopodiché è stato il turno di Keith Siegel, 65 anni, e Yarden Bibas, 35. Tutti sono stati prigionieri di Hamas per ben 484 giorni. “Il loro rilascio oggi porta un raggio di luce nell’oscurità, offrendo speranza e dimostrando il trionfo dello spirito umano”. Queste le parole del Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani dopo la loro liberazione.
La fragile tregua a Gaza: cosa accade adesso
Sono stati riportati in Israele dalla Croce Rossa. Il più provato dei tre era Siegel che, una volta arrivato ha salutato con un cenno della mano. L’accordo di tregua prevede la restituzione di 33 ostaggi, otto dei quali sono morti e il rilascio di circa 1.900 palestinesi. La tregua è molto fragile e sarà necessario concordare la fase successiva del cessate il fuoco per chiudere definitivamente la guerra e completare la liberazione degli ostaggi ancora vivi. I negoziati riprenderanno lunedì.