Peste d’acqua: il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente rilascia un annuncio sul monitoraggio continuo. Tutti i rischi di questa specie aliena.
Ma di cosa si tratta? La peste d’acqua di Nuttal è una pianta alloctona classificata come “specie invasiva di rilevanza unionale” come stabilito dal Regolamento UE 1143 del 2024. Sono vietate commercio, importazione, coltivazione e trasporto di questa pianta. Se ne viene rivelata la presenza è necessario adottare delle misure di eradicazione e di controllo della specie.
Viene chiamata in questo nome perché è una pianta con una grandissima forza infestante ed è in grado di radicarsi. È considerata molto dannosa per l’ecosistema in quanto adattandosi a qualsiasi condizione ambientale riesce a crescere rapidamente, sottraendo ossigeno alle piante autoctone e sostituendole.
Proprio per questi motivi un eventuale esplosione della pianta aliena obbliga all’eradicazione per conservare la naturale biodiversità autoctona. La pianta trova maggiore proliferazione quando le temperature salgono rapidamente, riuscendo a crescere anche in condizioni di siccità. Negli ultimi anni la pianta ha tentato diverse intrusioni nel nostro paese. Proprio per questo diventa fondamentale il continuo monitoraggio.
Il primo avvistamento della peste d’acqua nel laghetto di Rablà in Trentino Alto Adige arriva nel 2022. Proprio per evitare il rischio della diffusione si era deciso di abbassare il livello dell’acqua del lago, andando a installare una griglia nel punto di eflusso. Così le piante sono state rimosse manualmente e successivamente smaltite.
Subito dopo l’area del laghetto e della vicina sorgente “Gamber” sono state riempite e poi successivamente il letto del torrente è stato modificato in modo che il flusso si potesse velocizzare cercando di impedire il riformarsi della stessa pianta.
Uno dei rischi principali che ha portato ad analizzare questa situazione più approfonditamente è quello legato al fatto che il laghetto di Rablà defluisce nel fiume Adige. Il rischio è infatti che da questo laghetto la pianta aliena possa portare essere versata in frammenti nell’affluente e dunque andare a contaminare altre zone.
Quest’anno si è già partiti a rivitalizzare il laghetto dove ora può ricominciare gradualmente la normalità. È stata realizzata una lanca con la creazione di uno specchio d’acqua naturale. Si lavorerà ulteriormente a ricreare l’habitat per la ricolonizzazione naturale dei pesci.
Si lavora dunque a un progetto di stretta collaborazione tra l’Agenzia provinciale per la protezione civile con la Ripartizione provinciale Natura, paesaggio e sviluppo del territorio, il Comune di Parcines, i volontari dell’Associazione pescatori di Parcines, la Ripartizione provinciale Servizio Forestale. Il coordinamento è affidato al Laboratorio biologico di Appa Bolzano.