Di dimissioni non se ne parla. Rumors parlano di imbarazzi anche all’interno di Fratelli d’Italia sulla vicenda Santanché, ma la ministra non ha intenzione di lasciare il suo posto.
Dalle dichiarazioni ufficiali il partito della premier Giorgia Meloni appare coeso. Pochissime parole, anche dopo la Direzione nazionale del partito a porte chiuse per la stampa, durante la quale nessuno ha attaccato la ministra del Turismo. Ma neppure difesa. Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione del partito ha dichiarato che “la fiducia la esprime il Parlamento“.
E il 10 febbraio è il giorno della discussione in Aula alla Camera della mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti di Daniela Santanchè. Il voto è previsto per martedì 11 febbraio. Il caso è noto: la ministra del Turismo è indagata per truffa ai danni dell’Inps nell’inchiesta Visibilia. Le opposizioni chiedono le sue dimissioni, ma lei non fa alcun passo indietro.
Negli ultimi giorni il presidente del Senato Ignazio La Russa, che condivide con Santanché un’amicizia, l’avrebbe invitata a riflettere sulla questione. “Lei mi sa dire in quale Paese occidentale un ministro della Repubblica rinviato a giudizio per falso in bilancio non rassegna le dimissioni?“. Enrico Cappelletti, deputato del Movimento 5 Stelle, nella commissione Attività produttive, commercio e turismo, non le manda a dire alla ministra.
Cappelletti a Notizie.com: “Tutti innocenti prima della sentenza definitiva, ma Santanché dovrebbe dimettersi fino ad allora”
Contattato da Notizie.com, il segretario del gruppo parlamentare M5S a Montecitorio aggiunge: “Se a questo aggiungiamo che è indagata per i reato di truffa allo Stato… truffare lo Stato sui fondi Covid è come andare al bar in chiesa. Dobbiamo essere rappresentati da un ministro del Turismo che porta nel mondo questa immagine dell’Italia? Ci mancherebbe, siamo tutti innocenti fino a sentenza definitiva, compresa Santanché, ma dovrebbe fare un passo indietro per una questione di amore per il nostro Paese. Se poi risultasse estranea ai reati, potrebbe riprendere la sua attività politica”.
Nei giorni scorsi, proprio sulla mozione di sfiducia dei grillini, La Russa ha dichiarato che il passato insegna che “rafforzano lo sfiduciato”. “La Russa ha ragione a dirlo. Ma dall’opposizione dovremmo forse ignorare questa situazione drammatica a cui sta esponendo il Paese? Per il semplice timore che possa rafforzare la ministra, non dovremmo ricorrere a uno strumento previsto dalla Costituzione? Credo che se quella mozione potesse essere votata a voto segreto, non ci sarebbero solo i voti di tutte le opposizioni, ma anche di parte della maggioranza”.
Cappelletti annuncia che se la mozione di sfiducia non passasse, il Movimento 5 Stelle non si fermerà. “Faremo tutto ciò che possiamo fare in Parlamento. E credo che già ora abbiamo una ministra a mezzo servizio. Alla commissione Attività produttive alla Camera la vediamo rarissimamente. Credo che in maggioranza ci siano diverse personalità che potrebbero sostituirla già domani mattina in maniera molto più dignitosa”.
La vicenda Santanché si inserisce in una situazione già complicata dal braccio di ferro tra governo e opposizioni sul caso Almasri. I lavori in Parlamento sono bloccati dalla scorsa settimana, dopo che i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi non si sono presentati in Aula per l’informativa sul caso del generale libanese. E le opposizioni annunciano che resteranno bloccati fino a che non si presenterà la premier Giorgia Meloni a riferire.
Caso Almasri: “Il governo scappa dalle responsabilità”
“A memoria non ricordo precedenti simili. Mi sembra nessuno prima di loro abbia mai alzato questo polverone innalzato sull’avviso di garanzia – che avviso di garanzia non è – né Conte né Draghi per altre questioni. Credo che sia stato sollevato per far passare in secondo piano la questione del rientro in Libia con tutti gli onori e l’aereo di Stato per questo presunto trafficante di esseri umani, dopo l’arresto”.
Il deputato accusa i ministri di scappare: “Piantedosi ha dichiarato in Parlamento che della questione era stato investito il ministro della Giustizia. La premier ha dichiarato il contrario. Chi sta mentendo agli italiani e al Parlamento? Per non entrare nel merito della questione, hanno pensato di affrontarla sui social o con comunicazioni e interviste a senso unico, dove nessuno può replicare ed hanno cancellato gli interventi programmati in Aula. È la canna fumante di chi vuole nascondere le proprie responsabilità”.