Il tragico episodio accaduto a Lorenzo Rovagnati ci fa tornare a parlare della paura di volare che si potenzia nei soggetti fobici quando accadono eventi come questo.
Massimo Giusti, psicologo e psicoterapeuta, ha parlato a Notizie.com proprio di questa fobia e di tutte le ripercussioni che si possono provare. Anche se è evidente il motivo per cui dinamiche del genere portino a peggiorare una situazione di già precedente fobia è interessante analizzarne i motivi con l’esperto:“Episodi tragici stimolano nella persona che ha fobia del volo la convinzione di non farlo”.
Volare è di fatto uno dei mezzi più sicuri di trasporto e razionalmente sappiamo che ci sono più probabilità di avere un incidente attraversando la strada sulle strisce che in aereo. Questo ci fa capire come la paura nasca in noi in maniera irrazionale. “Quando c’è un evento come questo fa eco all’erronea condizione che volare sia estremamente rischioso. Di conseguenza ci si trova confermati nella condizione d’errore”, aggiunge.
Quando c’è bisogno d’aiuto per la paura di volare?
Ma quando c’è bisogno d’aiuto per la paura di volare? Massimo Giusti spiega: “Si deve agire nel momento in cui una fobia va a ledere le abitudini e lo stile di vita della persona. Noi abbiamo tantissime fobie in realtà però per la maggior parte della vita non le incontriamo mai o sono ininfluenti sulle nostre abitudini e sullo stile di vita. Quando determinate paure ci fanno cambiare le nostre abitudini allora intervenire è importante. Se cambi l’abitudine per via della paura la stai rinforzando”.
Diventa interessante anche analizzare il modus operandi riuscire a superare il problema, il dottore aggiunge: “Ci sono vari approcci e varie tecniche per quanto riguarda questo tipo di fobia. Si parla di terapie brevi con una serie di prescrizioni che permettono alla mente di andare contro questa paura dimostrando di poterla superare”.
Sono diverse le operazioni che uno psicoterapeuta può affrontare: “Ci sono tecniche di desensibilizzazione che invece si basano sulla somministrazione a piccole dosi di questa paura fino a imparare a gestirla. C’è chi usa ipnosi o le visualizzazioni guidate che aiutano a ricondizionare completamente un determinato stimolo. Se ci sono delle origini traumatiche alla fobia ci sono tecniche di psicotraumatologia che aiutano a intervenire sul trauma che ha causato la fobia e intervieni così sui trigger quando l’hai indebolita. Dipende dall’origine di come questa si è creata e dalla predisposizione della persona, perché non tutte le tecniche funzionano. Uno psicoterapeuta nella sua cassetta degli attrezzi ha più strumenti”.
La demonizzazione dello psicofarmaco
Per curare la paura di volare si può intervenire anche farmacologicamente, ma secondo Massimo Giusti risulta sufficiente l’intervento psicoterapeutico ed è consigliabile.
Non dobbiamo però demonizzare gli psicofarmaci come accade molto spesso nell’opinione generale. “Ci sono però tante situazioni in cui i farmaci possono essere molto utili, ma non li userei in questo caso. Demonizzazione dello psicofarmaco? Non solo in Italia, c’è un atteggiamento di diffidenza verso tutto ciò che può alterare in qualche modo la nostra volontà. Lo psicofarmaco, siccome agisce sulla mente, viene vissuto da molti come qualcosa che altera le loro facoltà, la coscienza e riduce la capacità di scelta. C’è un’associazione negativa di questo tipo anche perché non si conoscono”, conclude l’esperto.