Caso Paragon, smartphone spiati in tutta Europa? Cosa sappiamo finora

Si può definire come tecnologia di spionaggio “a zero click”. La vittima non deve compiere alcuna azione per ritrovarsi sullo smartphone l’installazione di uno spyware.

uno smartphone e dei dati crittografati
Caso Paragon, smartphone spiati in tutta Europa? Cosa sappiamo finora (ANSA FOTO) – notizie.com

Parliamo di Graphite, un software-spia di proprietà della società Paragon Solutions. Di fondazione israeliana e da poco proprietà di un fondo statunitense. Del caso si parla da qualche giorno: da quando è emersa la notizia che il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, e il fondatore dell’ong Mediterranea, Luca Casarini, sarebbero stati spiati proprio tramite il software della Paragon.

Della vicenda si è occupato da vicino il Guardian, che nei giorni scorsi ha riportato la notizia di circa 90 giornalisti ed esponenti della società civile che sarebbero stati spiati proprio tramite Graphite. Tante sono le domande che sollecitano altrettante risposte. Per ricostruire le quali dobbiamo, come si suol dire, partire dall’inizio. Paragon Solutions, nel suo codice etico, dichiara di vendere i propri servizi e la propria tecnologia ai governi di Paesi democratici.

Cos’è Paragon e di cosa si occupa la sua tecnologia

Tra gli obiettivi figurano il contrasto al terrorismo o a gravi minacce per la sicurezza interna. “Paragon concede in licenza la sua tecnologia solo a un gruppo selezionato di democrazie globali”, come dichiara il presidente esecutivo della società, John Fleming. Sottolineando che l’azienda “richiede esplicitamente” di rispettare le condizioni di utilizzo “che proibiscono di colpire giornalisti e membri della società civile”.

Il software di hacking, secondo quanto trapelato finora, sarebbe stato utilizzato – appunto – per spiare le attività di circa 90 persone in numerosi Paesi (non solo l’Italia) dell’Ue. Dal Belgio ai Paesi Bassi; dal Portogallo alla Spagna; dalla Svezia alla Germania. Sono in tutto quattordici gli Stati da cui potrebbero provenire nuove denunce di accessi illegali ai propri dispositivi crittografati.

La rescissione dei contratti con l’Italia

Per quanto concerne l’Italia, così come riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, sono due le agenzie di sicurezza italiana che utilizzavano i servizi di Paragon. Parliamo al passato non a caso, considerato che Paragon ha annunciato di aver terminato ogni rapporto commerciale con l’Italia. A riferirlo è il Guardian, che sottolinea come la decisione è stata presa dal board della società dopo che il caso degli smartphone hackerati è diventato di dominio pubblico.

Non solo: nell’articolo del Guardian, oltre a Casarini, si fa riferimento anche al nome di un secondo attivista. Si tratta di Husam El Gomati, cittadino libico residente in Svezia che da tempo denuncia “la presunta complicità dell’Italia negli abusi subiti dai migranti in Libia”.

Dal suo canale Telegram, nei giorni scorsi, il cittadino libico aveva parlato di un piano per indebolire il governo italiano a partire dal caso Almasri. Un piano che sarebbe stato orchestrato dai servizi segreti di Tripoli che osteggiano l’Italia La vicenda, insomma, si fa particolarmente intricata. Richiamando un intervento da parte dello stesso governo italiano.

Interviene Palazzo Chigi: l’Esecutivo nega responsabilità dirette

Palazzo Chigi, in una nota, smentisce il proprio coinvolgimento nell’acquisizione dei servizi di Paragon. “La Presidenza del Consiglio – si legge nella nota – esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 (vale a dire: quella sui servizi segreti, ndr) Compresi i giornalisti”. Insomma: l’Esecutivo nega ogni responsabilità diretta nell’utilizzo dello spyware ai danni di Cancellato e Casarini. Capitolo chiuso? Non proprio.

un'elaborazione grafica con lo sfondo di whatsapp
Interviene Palazzo Chigi: l’Esecutivo nega responsabilità dirette (ELABORAZIONE GRAFICA) – notizie.com

La nota del governo prosegue. Specificando che è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che si è subito messa in contatto con lo studio legale Advant. Che tutela la società Whatsapp Ireland Limited. Lo spyware, infatti, sarebbe circolato sui cellulari delle ignare vittime proprio tramite un pdf inviato sulla celebre piattaforma di messaggistica.

Il governo: “Le utenze italiane interessante sono sette”

Da questa interlocuzione è quindi emerso che “le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette”. L’identità di queste utenze non è stata comunicata: resta il fatto che il software di Paragon, a quanto emerge, è stato utilizzato in Italia come su tutto il territorio dell’Unione Europea. Quanto legittimamente è tutto da verificare. Tanto che anche l’Ue è intervenuta sul tema.

“Le indagini sono questione che spetta alle autorità nazionali e non alla Commissione europea e ci aspettiamo che verifichino tali accuse”. È quanto dichiarato da Markus Lammert, portavoce della Commissione Europea, durante il quotidiano briefing con la stampa. “Qualsiasi tentativo di accedere illegalmente ai dati dei cittadini, compresi giornalisti e oppositori politici, è inaccettabile”.

Sul fronte politico interno, le opposizioni (Avs, Pd e Movimento 5 Stelle) giovedì mattina hanno chiesto in apertura di seduta in Aula alla Camera un’informativa urgente del governo sul caso dei giornalisti e attivisti che sarebbero stati “spiati”. I gruppi hanno lanciato un allarme anche alla luce della notizia riportata dal Guardian.

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