Il Giappone ha vietato l’utilizzo dell’applicazione DeepSeek nei ministeri, anche in Europa la nostra sicurezza sembra essere davvero a rischio.
Continua la battaglia, in tutto il mondo, sulla gestione delle informazioni personali sul web. Si era partiti con la diatriba legata a TikTok, che aveva portato Donald Trump a sospenderlo per un periodo negli Stati Uniti, per arrivare alle ultime ore quando lo spyware Paragon era diventato argomento di dominio pubblico. Ora l’attenzione, a causa di quanto sta accadendo in Giappone, si è spostata su DeepSeek e la situazione non sembra essere delle più facili da gestire.
Il governo nipponico ha inviato i dipendenti dei ministeri e delle agenzie governative a non utilizzare l’intelligenza artificiale sviluppata dalla startup cinese DeepSeek. Il motivo è legato completamente alla gestione delle informazioni personali che sembrano essere a repentaglio. Ad annunciare la decisione è stato Yoshimasa Hayashi, capo di gabinetto, durante una conferenza stampa.
Intanto Shigeru Ishiba, premier nippoonico, è partito per gli Stati Uniti d’America per avere un vertice con il presidente Donald Trump su questo e altri argomenti. Aspettiamo dunque degli sviluppi che potrebbero interessare non solo i due paesi ma più in generale il nostro e tutto il mondo che si affaccia all’utilizzo quotidiano di intelligenze artificiali e tecnologia.
In merito al divieto di utilizzare DeepSeek nei ministeri, Yoshimasa Hayashi ha specificato: “I ministeri e le istituzioni competenti che si occupano di questo problema lavoreranno insieme per andare ad affrontare la questione delle intelligenze artificiali compresa l’app DeepSeek”.
Subito dopo saranno istituiti dei quadri internazionali di cooperazione per raccogliere ulteriori informazioni in modo da capire come si comportano queste app. Saranno coinvolte le istituzioni governative di molti altri paesi e tra questi dovrebbe rientrare anche l’Italia.
DeepSeek ha raggiunto dei livelli incredibili in poco tempo, diventando l’applicazione più scaricata dell’AppStore negli Stati Uniti. Rispetto alle app concorrenti Chat GPT e OpenAI ha dimostrato migliori prestazioni, seguendo numerose indicazioni, e ha un prezzo decisamente minore.
La sensazione netta che ruota attorno a questa situazione però è legata al fatto che ci sia preoccupazione per l’esplosione delle intelligenze artificiali e ci sia voglia di iniziare a creare degli strumenti di contrasto. Questi dovrebbero essere sufficienti per chiudere la strada verso un mondo dove l’uomo inizierà a perdere sempre più controllo e responsabilità. Ci aspettiamo sempre nette risposte da Donald Trump dopo l’incontro col numero uno giapponese e chissà che non possa lanciare anche lui l’allarme.