Un anno dalla morte di Paolo Pasqualini, ucciso da tre Rottweiler nel bosco di Manziana. La sorella Priscilla: “Le leggi sui cani mordenti esistono ma non vengono rispettate”.
“Come faccio a racchiudere mio fratello in una sola parola? La sua morte è stata una forte batosta, inaccettabile”. Non si dà pace Priscilla. Dal giorno della morte di suo fratello Paolo Pasqualini, ucciso da tre Rottweiler l’11 febbraio del 2024, non ha mai smesso di cercare testimonianze di storie simili alla sua, per fare squadra e arrivare a colmare i vuoti normativi sull’affidamento dei cani mordenti.
La sua è una battaglia affinché più a nessuno tocchi la stessa sorte di Paolo, morto a trentanove anni. “Mio fratello era dolce, aveva la passione per la corsa che ci è stata trasmessa in famiglia da nostra madre”. Voleva dedicarsi ad essa e per questo si era iscritto alla Facoltà di Scienze Motorie per insegnare educazione fisica a scuola, dopo aver lavorato all’Esselunga.
La sua morte, per Priscilla è ancora “inaccettabile. Mi faceva ridere, fin da bambini è sempre stato al mio fianco”. Il primo anniversario della morte di Paolo Pasqualini è oggi, 11 febbraio. A Notizie.com la sorella minore ha ripercorso quella giornata ed ha raccontato la battaglia che insieme con la madre sta portando avanti, e che è cominciata mettendosi in contatto con quindici famiglie.
Priscilla Pasqualini a Notizie.com: “Casi come Paolo all’ordine del giorno, ora se ne parla”
“Non pensavo che fosse una cosa così comune”, ha dichiarato. Le aggressioni di cani “sono all’ordine del giorno, ma prima non se ne parlava”. Paolo Pasqualini è stato aggredito da tre Rottweiler nel bosco di Manziana, poco distante da Roma. I cani erano fuggiti da un’abitazione e i loro proprietari sono indagati per omicidio colposo e omessa custodia. L’iter giudiziario è ancora nella fase delle indagini preliminari.
Quella mattina Paolo si trovava lì per fare jogging e camminava a passo svelto a causa di un’infiammazione al nervo sciatico. Si ipotizza che non si sia accorto che i cani correvano verso di lui perché stava ascoltando musica dagli auricolari. La prima segnalazione al 112 sarebbe arrivata da una ragazzina che faceva una passeggiata nel bosco di Manziana con il suo cane. Scappando, avrebbe allertato anche un pastore incontrato lungo il tragitto.
Quest’ultimo si sarebbe recato fino al punto dell’aggressione a bordo del pick-up. “Ma al suo arrivo Paolo aveva già perso conoscenza”, ha raccontato Priscilla. Il pastore avrebbe tentato di allontanare i tre cani con un forcone, “ma si sono rivolti anche contro di lui. Ne ha colpito uno, gli altri hanno indietreggiato, così è riuscito a risalire rapidamente sul pick-up e ha chiamato i soccorritori”.
All’arrivo dei sanitari del 118, “i tre Rottweiler continuavano ancora a stare sul corpo di mio fratello“. E quando si sono allontanati, i medici hanno constatato la morte di Paolo Pasqualini. “Dopo aver aggredito mio fratello – ha raccontato Priscilla a Notizie.com – stavano per fare lo stesso con un altro runner che per fortuna è stato prontamente salvato dai carabinieri”.
L’aggressione è avvenuta intorno alle 8.10 di mattina e i tre animali sono stati catturati tra le 10.15 e le 11. “Furono ore di panico in paese”, ricorda Priscilla. Nel corso delle sue ricerche, la giovane donna si è resa conto che “la maggior parte delle aggressioni potevano essere evitate”.
“La legge sui cani mordenti c’è, ma nessuno la rispetta”
La legge esiste, ma secondo lei non viene rispettata. Ad esempio, “in alcuni casi i cani erano stati segnalati e denunciati, ma non sono stati tolti ai proprietari. Altri casi di aggressioni in cui il cane era stato ridato al proprietario pregiudicato che ha nuovamente aggredito. La legge c’è, ma non viene messa in atto. Quindici casi non sono rappresentativi di tutta l’Italia, ma ho constatato che manca un controllo incrociato tra lista dei cani morsicatori e casellario giudiziario del proprietario”.
La Regione Lombardia ha provato ad affrontare il tema con una proposta di patentino per chi ha un cane potenzialmente pericoloso. Una lista di animali da proteggere da chi non è capace di crescerli adeguatamente. Le razze individuate sono 26 e tra loro ci sono anche i Pittbull e i Rottweiler. Chi deciderà di adottarne un esemplare dovrà prendere un patentino obbligatorio.
“Sono felice che si affronti il problema. La Regione Lombardia vieta il possesso di questi cani ha chi ha precedenti penali”. Ma, fatta la legge, trovato il modo di raggirarla: “In alcuni casi l’animale è intestato a incensurati ma se ne occupano parenti pregiudicati. Ci sono molte lacune, però siamo felici perché è un buon inizio”.
Non solo le leggi: manca anche un’assicurazione
Il problema non sono i cani, ma il modo in cui vengono educati. “Intendo capire l’entità del problema. Siamo il Paese con il maggior numero di cani procapite ma non abbiamo una legislazione adeguata, né un’assicurazione. Nel caso di Paolo, noi non saremo mai risarciti. Non m’importa, perché nessuno mai potrà far tornare mio fratello. Ma ci sono casi di persone con bimbi sfregiati e padri rimasti senza un braccio. Come faranno a crescere i loro figli senza essere rassicurati economicamente?”.
I cani che hanno aggredito Paolo Pasqualini si trovano in canile e potrebbero tornare dai proprietari se sistemeranno l’abitazione con una recinzione resistente.