“Sono stato torturato da Almasri in persona in modi che non sono in grado di descrivere. Ho visto gente morire. Sono sopravvissuto perché la Cpi era la mia unica speranza. Rispedito in Libia, continuerà a commettere crimini contro l’umanità. Meloni, Piantedosi, Mantovano e Nordio sono diretti responsabili”.
Le parole di David Yambio, vittima di Almasri in Libia, sono risuonate nella sala stampa Daphne Caruana Galizia del Parlamento europeo a Strasburgo. Dopo poche ore, in Italia, le opposizioni hanno presentato una mozione di sfiducia contro il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Le pressioni sul governo italiano in merito al caso del comandante libico Osama al Najem Elmasry detto Almasri aumentano di ora in ora. Ieri la Corte penale internazionale (Cpi) de L’Aia ha reso noto di aver aperto una procedura contro l’Italia. Il caso è noto: il libico, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, era stato arrestato a Torino dalla Digos che aveva eseguito un mandato di arresto della Cpi. Poco dopo, però, Almasri è stato rilasciato e rispedito in Libia a bordo di un volo di stato.
Satouri: “Grandi applausi quando la Cpi sanziona la Russia”
Un altro fascicolo è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento e peculato la premier Giorgia Meloni, i Ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio ed il sottosegretario Alfredo Mantovano. Nel primo pomeriggio di oggi, come già accennato, il caso è stato affrontato in conferenza stampa a Strasburgo da Mounir Satouri, presidente della sottocommissione per i diritti umani, e da Yambio, presidente e portavoce dell’Associazione per i rifugiati in Libia.
L’evento è stato incentrato sulla necessità di fornire un sostegno alla Cpi, colpita anche da sanzioni su ordine del presidente Usa Donald Trump per aver emesso un mandato di arresto contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Facciamo grandi applausi alla Corte – ha detto Satouri – quando sanziona i russi (un altro mandato di arresto nei mesi scorsi ha colpito infatti il capo del Cremlino Vladimir Putin) e poi la si ostacola, le si impedisce di funzionare quando va a sanzionare il primo ministro israeliano. Queste sanzioni minacciano la stessa esistenza della Cpi”.
“Nel mio Paese, il Sudan, sono stato un bambino soldato. – ha poi raccontato Yambio – Sono finito in Libia dopo essere scappato. Quando sono arrivato sono stato torturato, ridotto in schiavitù. Ho cercato di scappare attraverso il Mediterraneo per cinque volte. Ogni volta sono stato rapito dalla guardia costiera e rimpatriato in Libia. Sono stato anche torturato da Almasri in prima persona. Ho raccolto documenti sperando che prima o poi arrivasse la giustizia. Anche quando sono arrivato in Europa attraverso l’Italia nel 2022 ho continuato a fare questo lavoro”.
Il presidente ha poi continuato: “Il 18 gennaio questo assassino, trafficante di esseri umani che girovagava per l’Europa, è stato arrestato. Invece di vedersi consegnato alla Cpi per venire processato è stato rispedito in Libia dove continuerà a commettere crimini contro l’umanità e contro i miei compatrioti. Abbiamo fatto un’indagine, abbiamo scoperto che Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano hanno svolto un ruolo cruciale nel rimandare Almasri in Libia”.
Yambio: “Il mio telefono colpito da uno spyware”
Yambio ha anche parlato delle fosse comuni scoperte in queste ore in Libia e del fatto che “dal 13 di novembre il mio telefono è stato colpito con uno spyware in Italia, un Paese che dovrebbe proteggermi. Ma come faccio a sapere se qualcuno non sta dando le mie informazioni a Almasri, a chi mi cerca e magari mi vuole torturare?”.
Come già accennato, poco dopo i partiti di opposizione (Partito democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza verdi e sinistra, Italia viva e +Europa) hanno annunciato la presentazione in Parlamento di una mozione di sfiducia contro il Ministro Nordio. Le forze di minoranza sono anche tornate a chiedere alla premier di riferire in Aula sul caso del comandante libico. Intanto, però, proprio dal Ministero della Giustizia sarebbe giunta una prima apertura nei confronti della Cpi. In una lettera inviata a L’Aia si sarebbe chiesta collaborazione e una comune riflessione sulle principali criticità che hanno caratterizzato la vicenda Almasri.