“È stata un’elezione di alto livello, tutte personalità riconosciute e stimate che porteranno un grande apporto alla Corte Costituzionale; il problema sono stati i tempi”.
Così, in esclusiva per Notizie.com, Alfonso Celotto, avvocato, scrittore, professore di Diritto costituzionale, già capo di gabinetto e consigliere giuridico di diversi Ministeri, in merito all’elezione dei quattro nuovi giudici della Corte costituzionale italiana (la cosiddetta Consulta).
Dopo un’attesa di 460 giorni, insomma, la Corte ha ritrovato finalmente il suo plenum grazie all’elezione di quattro nuovi giudici da parte del Parlamento, riunito in seduta comune. Si tratta di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani e Maria Alessandra Sandulli, personalità di spicco nel panorama giuridico italiano. Il lungo processo di elezione ha sollevato diverse criticità, tanto che il costituzionalista Celotto ha sollecitato una riforma per rendere il meccanismo più efficiente.
“È stata un’elezione di alto livello. – ha commentato l’esperto – Si tratta di personalità riconosciute e stimate che porteranno un grande apporto alla Corte costituzionale. Il problema sono stati i tempi, perché il meccanismo di elezione è complesso e lungo, il che potrebbe mettere in crisi il funzionamento di un organo costituzionale di garanzia così importante. È il caso di mettere mano a una riforma che possa prevedere un ballottaggio e maggioranze differenziate per consentire il funzionamento della Corte”.
Secondo Celotto, un’eventuale modifica aiuterebbe a superare le future situazioni di stallo senza compromettere comunque il livello dei giudici. La proposta potrebbe ricevere già adesioni. Il ritardo accumulato questa volta non è stato il più lungo nella storia della Consulta. Basti pensare che per eleggere Luca Antonini sono stati necessari 626 giorni. Ma è comunque sintomatico di un sistema che necessita di una revisione per evitare future paralisi istituzionali.
Eletto in quota Fratelli d’Italia, Francesco Saverio Marini è nato il 28 aprile 1973 a Roma. Professore ordinario di Diritto pubblico presso l’Università di Roma Tor Vergata, ha ottenuto la cattedra a soli 29 anni. È considerato uno degli artefici della riforma costituzionale sul premierato promossa dal governo di Giorgia Meloni ed è consigliere giuridico di Palazzo Chigi. Suo padre, Annibale Marini, è stato presidente della Consulta tra il 2005 e il 2006. Dal 2023, Francesco Saverio Marini ricopre il ruolo di giudice istruttore e giudice dell’esecuzione civile presso il Tribunale della Città del Vaticano.
In quota Forza Italia c’è Roberto Cassinelli. Nato a Genova il 10 dicembre 1956, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano. Esercita la professione di avvocato da oltre trent’anni ed è patrocinante presso la Corte di Cassazione. È stato deputato nella XVIII legislatura, dopo essere stato senatore nella XVII legislatura e deputato nella XVI, sempre per Forza Italia. Cassinelli si è distinto per il suo impegno nelle politiche dell’innovazione e nel campo del diritto legato a Internet.
Nominato in quota opposizione dal Partito democratico, Massimo Luciani è nato a Roma il 23 luglio 1952. Professore emerito di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università La Sapienza e accademico dei Lincei, ha ricoperto la carica di presidente dell’Associazione italiana dei costituzionalisti tra il 2015 e il 2018. È autore di circa 400 pubblicazioni scientifiche ed è stato insignito del titolo di Dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille nel 2018.
Figura tecnica individuata di comune accordo tra maggioranza e opposizione, Maria Alessandra Sandulli è nata a Napoli il 27 ottobre 1956. Figlia dell’ex presidente della Consulta, Aldo Mazzini Sandulli, si è laureata in Giurisprudenza nel 1977 con una tesi sull’informazione radiotelevisiva. Attualmente è professore ordinario di Diritto amministrativo presso l’Università Roma Tre e avvocato abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori dal 1985. Già nel 2014 era stata considerata tra i possibili candidati per la Corte Costituzionale.
Bisogna ricordare che la Corte Costituzionale è l’organo di garanzia suprema dell’ordinamento italiano. È composta da quindici giudici e viene rinnovata periodicamente con membri nominati in tre diverse modalità: cinque dalla Presidenza della Repubblica, cinque dalle supreme magistrature (Cassazione, Consiglio di Stato e Corte dei Conti) e cinque dal Parlamento in seduta comune. La funzione principale della Consulta è garantire il rispetto della Costituzione, verificando la legittimità delle leggi e dei regolamenti, risolvendo conflitti tra organi dello Stato e decidendo sull’ammissibilità dei referendum.