A margine di un incontro tra l’atleta paralimpico e gli studenti liceali è emerso un retroscena riguardante il campione bolognese
Parli di lui e l’odore della leggenda inizia a pervadere qualunque discorso si tocchi. Qualunque cosa si possa dire su una persona, ancor prima che atleta straordinario e grande campione, che ha commosso l’Italia intera e non solo più volte. Che ha tenuto col fiato sospeso gli sportivi italiani innumerevoli volte. Che ha fatto anche gridare al cielo quanto possa essere ingiusta talvolta la vita, ma anche quanto possa essere d’esempio per non mollare mai. Per crederci sempre, fino in fondo.
Se non fosse stata inventata prima, certamente la parola ‘resilienza’ sarebbe stata introdotta nel vocabolario per definire l’uomo Alex Zanardi, uno dei personaggi più incredibili che abbia mai prodotto lo sport italiano.
Già campione Cart nel 1997 e 1998 e pilota di Formula 1 con le scuderie Jordan, Minardi, Lotus e Williams sul finire degli anni ’90, il nativo di Bologna nel 2001 vide cambiare la sua vita per sempre. Vittima di un tremendo incidente in pista durante una gara di Cart, il pilota subì l’amputazione di entrambi gli arti inferiori, sopravvivendo dopo ben 16 operazioni chirurgiche e 7 arresti cardiaci.
Per nulla scalfito dalla terribile esperienza, Zanardi si reinventò campione di Handbike – la disciplina paralimpica che successivamente lo vide trionfare con ben quattro ori nell’edizione di Londra 2012 – nonché simbolo assoluto della forza di volontà come guida fondante della propria esistenza.
Ancora appeso alla vita dopo un altro incidente sulle strade della Toscana nel corso di una staffetta per beneficienza a bordo della sua handbike nel giugno del 2020, Zanardi non si è arreso. Sottoposto anche stavolta ad operazioni multiple e trasferito da un ospedale all’altro per consentirgli di riprendere coscienza, Alex ce l’ha fatta ancora una volta. Difficile, se non impossibile, non celebrare la sua resilienza come esempio di vita per chiunque.
Luca Mazzone e quell’incontro con Zanardi: “Mi ha spinto a dare sempre di più”
Grazie alle sue memorabili imprese col suo ‘nuovo’ strumento di velocità, Zanardi ha cambiato per sempre la percezione del grande pubblico attorno agli sport paralimpici. Contribuendo a rendere popolari altri sfortunati campioni che, seguendo il suo esempio, hanno fatto incetta di medaglie nelle rispettive discipline.
Uno di questi, Luca Mazzone, ha incontrato gli studenti del Liceo Statale “Fermi”, dell’I.I.S.S. “Einaudi” e dell’I.I.S.S. “De Nittis” presso il teatro Lembo di Canosa di Puglia, raccontando la sua esperienza fra sport e vita privata.
Fuoriclasse nella stessa disciplina in cui, oltre 10 anni fa, lo stesso Zanardi aveva dominato, il 53enne nativo di Terlizzi ha rivelato quanto sia stato importante, nei suoi successi da atleta paralimpico, la figura dell’ex pilota bolognese, che lo ha spinto a dare sempre di più nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.