Sanremo è ancora la città dei fiori? “Dal palco sono scomparsi. Ma quando c’era Pippo Baudo…”

Canto, bella musica, ospiti internazionali, bellezza, moda: il Festival di Sanremo è un pezzo importantissimo della cultura italiana. E per questo è l’appuntamento televisivo più atteso dell’anno.

La settantacinquesima edizione di Carlo Conti è stata quella degli ascolti da record e ha dimostrato, forse, come il pubblico fosse un po’ stanco delle polemiche e dei colpi di scena degli ultimi anni. L’edizione della musica ha dimostrato di essere decisamente più apprezzata del gossip.

Sanremo fa parte ormai degli usi e costumi, oltre che della storia italiana. Ma dietro alla perfezione che viene mostrata all’Ariston c’è moltissimo lavoro da parte di tecnici, addetti ai lavori, imprese di pulizia, scenografi, coreografi. Ma che delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali.

La nostra giornalista intervista Ida, la proprietaria del negozio Sanremo Fiorita
Sanremo è ancora la città dei fiori? “Dal palco sono scomparsi. Ma quando c’era Pippo Baudo…” (Ansa Foto) – notizie.com

Proprio come gli italiani, anche la città di Sanremo si prepara ogni anno alla kermesse musicale per eccellenza, momento importante anche per l’economia locale. Tra i settori più interessati c’è quello florovivaistico. La città ligure, si sa, è conosciuta in tutto il mondo come la città dei fiori.

E proprio i fiori sono i protagonisti principali del Teatro Ariston, che da tanti anni ospita lo spettacolo musicale. Nel corso del tempo però, la gestione “floreale” del Festival ha subito alcune modifiche. Ne abbiamo parlato con Ida, proprietaria di Sanremo Fiorita, uno dei negozi di fiori più vicini alla kermesse canora. “Per anni abbiamo sempre addobbato al Teatro”, racconta ai microfoni di Notizie.com. “Nelle cinque serate c’erano sempre fiori diversi. Poi, negli anni, sono cambiati i gusti e le scenografie”. 

L’impatto sull’economia: “Ci farebbe piacere se i fiori venissero esposti di più”

Con l’avanzare della tecnologia, sono diminuiti i fiori sul palco, che però continuano ad essere acquistati perché donati ai cantanti e agli ospiti. Tuttavia questa scelta “a noi dispiace“, racconta Ida. Perché “Sanremo viene trasmesso in mondovisione. Questa città è ovviamente turismo, ma la gente dovrebbe sapere che abbiamo ancora tanta floricoltura e ci farebbe piacere che i nostri prodotti venissero esposti di più”. 

Le difficoltà logistiche legate alla viabilità, nel giorno del Festival aumentano: “Siamo nella zona rossa ed è un problema per i ragazzi che devono fare le consegne”. Ma aggiunge, nei giorni del Festival non importa: “se va bene a Sanremo, va bene a tutti“. Ida ricorda gli anni in cui “venivano usate composizioni enormi”, a differenza di oggi. “Lo scenografo provava i colori dei fiori con le luci per capire se andassero bene con il resto della coreografia”. 

Olly riceve il premio del vincitore del Festival di Sanremo. Con lui sul palco il secondo classificato Lucio Corsi e il conduttore Carlo Conti
L’impatto sull’economia: “Ci farebbe piacere se i fiori venissero esposti di più” (Ansa Foto) – notizie.com

Erano gli anni di Pippo Baudo: “Lui era un perfezionista e collaborava con lo scenografo”, ci racconta Ida. “Questo ci faceva piacere perché conosceva e apprezzava i fiori. Ad altri interessa meno”. Il settore dei fiori però, è uno di quelli che riceve maggiori ricavi dal Festival di Sanremo. “L’intera settimana è una bella pubblicità. Facciamo un sacrificio, ma ci viene ripagato”, dichiara Ida. “Il nostro lavoro cambia. Normalmente chiudiamo alle 20, ieri però abbiamo chiuso alle 22.45″, anche per le richieste che arrivano all’ultimo minuto. 

I fiori preferiti dai cantanti: come cambiano le scelte in base all’età

Ma da chi arrivano queste richieste? In particolare dai partecipanti al Festival che alloggiano negli hotel nei pressi del negozio: “Sono perlopiù regali. C’è chi vuole mandarli a qualche collaboratore o magari per ricambiare una gentilezza. Mai per mandarli in scena o in camerino”. I fiori preferiti dai cantanti variano in base alle età. “Le nuove proposte li apprezzano meno dei big. I giovani da trent’anni in giù preferiscono il ranuncolo, i tulipani, le fresie: più in generale, i colori. Gli adulti dai 30-40 anni invece, prediligono le rose rosse”.

Ida ci svela anche un segreto: qualcuno ha richiesto 600 rose rosse. Ma non ci ha svelato il nome del diretto interessato. Achille Lauro però, ha regalato rose rosse a tutti i giornalisti della sala stampa: sarà lui il cliente misterioso?

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