Caso Almasri, la Cpi contro l’Italia: inadempienza dello Statuto di Roma. Cosa rischia il governo nella procedura de L’Aia

Inadempienza”. È questa “l’accusa” mossa dalla Corte penale internazionale (Cpi) de L’Aia nei confronti dell’Italia sul caso del rilascio del comandante libico Osama al Najem Elmasry detto Almasri.

Caso Almasri, protesta in Parlamento
Caso Almasri, la Cpi contro l’Italia: inadempienza dello Statuto di Roma. Cosa rischia il governo nella procedura de L’Aia (ANSA FOTO) – Notizie.com

In queste ore la Cpi ha comunicato a Roma l’avvio della procedura. Il nostro Paese ha 30 giorni di tempo per esprimere i propri rilievi. Le prime osservazioni sarebbero state giudicate negativamente dai giudici de L’Aia.

Bisogna ricordare, infatti, che l’Italia è tra i firmatari dello Statuto di Roma che istituisce la Cpi. Dunque la mancata o comunque incompleta esecuzione del mandato di arresto nei confronti del comandante libico costituirebbe di fatto un’inadempienza ai doveri espressi dallo Statuto. L’apertura del fascicolo contro l’Italia è stata resa nota il 10 febbraio scorso. Puntualizzando che non si tratta di un’indagine contro uno specifico membro del governo.

Almasri è accusato di crimini di guerra e contro l’umanità

La questione del mancato rispetto da parte dello Stato – aveva fatto sapere il portavoce della Cpi Fadi El Abdallah – di una richiesta di cooperazione per l’arresto e la consegna da parte della Corte è all’esame della Camera competente, ovvero la Camera preliminare I”. Almasri, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, nelle scorse settimane è stato prima arrestato in Italia e poi rilasciato e riportato in Libia con un volo di stato.

La Pre-Trial Chamber I ha il compito di analizzare le ragioni per cui l’Italia non ha collaborato con la Cpi. La procedura è stata aperta ai sensi dell’articolo 109, comma 3, del Regolamento della Corte penale internazionale. Almasri era stato arrestato dalla Digos, poi la Corte ne aveva chiesto l’estradizione a L’Aia per accusarlo formalmente e processarlo. Dopo poche ore, però, la Corte d’appello di Roma, giudicando irrituale la procedura d’arresto, non lo ha convalidato.

Crosetto: “Gli Stati, quando serve, usano la ragion di Stato”

Secondo quanto fatto sapere dal governo, il comandante, considerato pericoloso per la sicurezza nazionale, è stato rimpatriato d’emergenza con un volo di stato. Nelle scorse ore sul caso del rimpatrio è intervenuto il Ministro della Difesa Guido Crosetto. “Sulla vicenda Almasri io sono stato chiaro fin dall’inizio. – ha detto CrosettoGli Stati, quando serve, usano la ragion di Stato. Ci sono cose che gli Stati fanno perché servono, di cui non devono dare giustificazioni. L’interesse dello Stato è stato mandare questa persona in Libia”.

Guido Crosetto
Crosetto: “Gli Stati, quando serve, usano la ragion di Stato” (ANSA FOTO) – Notizie.com

A indagare sull’accaduto è anche la Procura della Repubblica di Roma, che ha iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento e peculato la premier Giorgia Meloni, i Ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio ed il sottosegretario Alfredo Mantovano. I partiti di opposizione (Partito democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza verdi e sinistra, Italia viva e +Europa) hanno infine annunciato la presentazione in Parlamento di una mozione di sfiducia contro il Ministro Nordio.

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