Terremoti Campi Flegrei, l’allarme del vulcanologo: “Niente è normale”. Cosa fanno le istituzioni per proteggere i cittadini

Lo sciame sismico in corso nei Campi Flegrei, che ha registrato oltre 500 scosse negli ultimi giorni, “non è normale. In questo periodo niente lo è”. 

La Protezione Civile accoglie i cittadini sul lungomare di Pozzuoli dopo il terremoto nei Campi Flegrei
Terremoti Campi Flegrei, l’allarme del vulcanologo: “Niente è normale”. Cosa fanno le istituzioni per proteggere i cittadini (Ansa Foto) – notizie.com

Nel corso di questa notte, mercoledì 19 febbraio, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia nell’area ha registrato altre due scosse che vanno ad aggiungersi alle oltre 500 registrate negli ultimi giorni. Una di 3.1 all’una e mezza circa e l’altra di magnitudo 3.0 intorno alle 4.

A parlare con Notizie.com è il vulcanologo dell’Ingv Giuseppe Mastrolorenzo. “Contrariamente a quanto molti hanno lasciato intendere, istituzioni incluse, questo bradisismo è diverso da quello degli anni ’70-’80”. 

Lo sciame sismico lungo oltre vent’anni e i rilevamenti di provenienza magmatica

È diverso per un semplice motivo: va avanti da vent’anni alternando momenti di calma e crisi sismiche che spaventano i cittadini. “Nella prima fase i fenomeni sono stati modesti, ma di recente si è verificata un’impennata di tutti i parametri”. L’anno scorso l’Ingv ha registrato la scossa più alta di sempre del periodo del monitoraggio di magnitudo 4.4, in seguito alla quale circa mille cittadini sono stati evacuati dalle loro case.

Ma la sismicità non è l’unico parametro che desta attenzione. “È aumentata anche l’anidride carbonica rilasciata, che è passata da 3mila tonnellate al giorno a 5mila –spiega Mastrolorenzo – L‘idrogeno solforato, l’acido solfidrico, di provenienza magmatica, è aumentato di cinque volte, come rilevato in una ricerca delle scorse settimane. La sismicità nel bradisismo è solo una parte dell’energia rilasciata dal sistema”. 

Il punto è l’imprevedibilità del fenomeno: “Non sappiamo come evolverà”, spiega il vulcanologo. “Potrebbe continuare così per anni, rientrare oppure sfociare in un’eruzione. E per questo c’è un piano di emergenza nazionale”. Ma c’è un dato positivo: “Finalmente dopo anni si riconosce l’imprevedibilità” della situazione e “la possibilità che possa esserci una brusca evoluzione”. 

Campi Flegrei, a rischio le case antisismiche: il piano di vulnerabilità delle istituzioni

Negli ultimi giorni proprio l’Ingv ha parlato della possibilità che le scosse possano arrivare a magnitudo 5 o 5.2: “La popolazione dovrebbe essere informata di cosa significa. Questa intensità implica danni molto gravi agli edifici. L’unica difesa contro questi terremoti, che non possiamo prevedere come entità e numero, sarebbe vivere in edifici antisismici. E di questo va informata la comunità”. 

Da questo punto di vista, in un punto stampa precedente a un incontro con i cittadini a Monterusciello (Pozzuoli) che si è tenuto ieri, martedì 18 febbraio, il numero uno della Protezione Civile Fabio Ciciliano ha spiegato che “è stato fatto un piano di vulnerabilità. I Comuni stanno raccogliendo le istanze dei cittadini per fare valutazioni puntuali, all’esito delle quali verranno messi in moto meccanismi che limitano e riducono la vulnerabilità” delle abitazioni.

Il capo della Protezione Civile nazionale Fabio Ciciliano parla ai cittadini di Pozzuoli
Campi Flegrei, a rischio le case antisismiche: il piano di vulnerabilità delle istituzioni (Ansa Foto) – notizie.com

Ma come potrebbe evolvere la situazione nei Campi Flegrei? “Il rischio peggiore che temiamo è un’eruzione. Questa è l’area a più alto rischio vulcanico al mondo. Ma per questo c’è un piano di emergenza“, aggiunge Mastrolorenzo.

Il magma risale? Ciciliano: “Al momento nessun pericolo”

Fabio Ciciliano ha escluso il rischio che al momento il magma possa risalire: “Al momento non c’è pericolo. Però è evidente che queste scosse, che avvengono a una profondità differente, sono indice di un’attività geotermica che può anche essere legata ai fluidi. Al momento non c’è alcuna alterazione degli indici geochimici. Quindi i gas che vengono monitorati dall’Ingv non mostrano varianze che possano far pensare a un’accelerazione del fenomeno”. 

In questo momento non è previsto che la Commissione grandi rischi possa decretare un’allerta arancione per l’area flegrea, perché “in questo momento non c’è nessun tipo di indice” in questo senso, spiega ancora Ciciliano.

Quando c’è stata la scossa di 3.9, ho riunito l’Unità di crisi al Dipartimento di Protezione Civile all’una e mezza di notte, com’è giusto che si faccia in queste situazioni – aggiunge Ciciliano – in una logica di reale e tangibile sussidiarietà verticale. Che parte ovviamente dal Comune e arriva fino al supporto nazionale. Insieme con la Regione, Protezione Civile regionale e alla Prefettura di Napoli, si è mosso un meccanismo virtuoso, grazie anche ai volontari della Campania che sono accorsi su questi territori a supporto di tutti”. 

Il vulcanologo dell'Ingv Giuseppe Mastrolorenzo con il suo cane
Il magma risale? Ciciliano: “Al momento nessun pericolo” (Foto Social) – notizie.com

Per i Campi Flegrei, il piano di evacuazione è previsto, ma è presto per parlarne: “Non è questa la fase”, commenta ancora Ciciliano. Diverso invece è il piano di protezione civile, che “prevede la realizzazione e l’apertura delle aree di accoglienza e di attesa, com’è stato fatto”. 

Le prime sono aree sicure che vengono messe a disposizione dei cittadini, dove è possibile passare anche la notte. Le seconde invece, sono i punti di primo contatto della popolazione con la Protezione Civile.

Questo sistema ha funzionato. L’attività di prevenzione e di esercitazione sta maturando. E sta maturando anche la consapevolezza dei cittadini – aggiunge Ciciliano – Ovvio che bisogna convivere con la realtà geologica del territorio. Chi vuole evitare le scosse, semplicemente deve andare via. È evidente”. 

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