Nuove e violente comunità di culto online che adescano giovanissimi, normalizzano la violenza e sostengono il crollo della società moderna.
È l’allarme contenuto in un documento dell’Europol. Si tratta di un cosiddetta notifica di intelligence, che Notizie.com è riuscita a visionare. A capo delle comunità ci sarebbero leader carismatici capaci di diffondere ideologie che “ispirano” a sparatorie di massa e attentati.
L’avvertimento, destinato a tutte le forze dell’ordine e alle magistrature europee, segue di pochissimi giorni il caso del 15enne di Bolzano arrestato per terrorismo la scorsa settimana. Il giovane, stando alle indagini, al gruppo satanista e neonazista suprematista 764, dal codice postale parziale della cittadina natale del suo fondatore, Bradley Cadenhead, in Texas. Il ragazzo era in contatto con il gruppo attraverso vari canali Telegram da circa un anno.
Per dimostrare la sua fedeltà al gruppo si era filmato mentre apportava delle scritte e simboli della setta sui muri di alcuni impianti sportivi. In uno di questi impianti avrebbe poi dovuto uccidere una persona fragile, si suppone un senzatetto. L’omicidio sarebbe dovuto essere documentato e il filmato sarebbe dovuto finire sul dark web. La mente del gruppo 764 è quella di Cadenhead, arrestato nel 2021 e condannato a 80 anni di carcere per aver girato un video in cui alcuni bambini venivano picchiati e abusati sessualmente.
Secondo quanto riportato nella nota dell’intelligence intitolata “L’ascesa delle comunità di culto online”, le sette si formano “attorno a leader carismatici che usano la manipolazione e l’inganno per adescare e controllare le loro vittime. I membri condividono contenuti estremamente violenti, che vanno dalla crudeltà sugli animali allo sfruttamento sessuale dei minori e alle rappresentazioni di omicidi”. “Queste reti – ha dichiarato la direttrice esecutiva dell’Europol Catherine De Bolle – radicalizzano le menti nell’ombra, incitandole a portare la violenza nel mondo reale. La consapevolezza è la nostra prima linea di difesa”.
Secondo l’Europol i criminali sfruttano piattaforme di gioco online, servizi di streaming e piattaforme di social media per identificare e adescare le loro vittime. Prendono quindi di mira giovani vulnerabili, in particolare minorenni tra gli 8 e i 17 anni, in particolare Lgbtq+, minoranze razziali e coloro che lottano con problemi di salute mentale. In alcuni casi, gli autori si infiltrano in comunità di auto o supporto online.
Inizialmente i criminali spesso usano tecniche di love bombing, ovvero gentilezza e comprensione per guadagnare la fiducia dei minori, mentre raccolgono informazioni personali. A quel punto costringono i minori vulnerabili a produrre contenuti sessuali e a commettere atti di violenza. I criminali poi ricattano le vittime per compiere atti ancora più dannosi. Minacciando di condividere i contenuti espliciti delle vittime con le loro famiglie, amici o comunità online.