L’Italia non è un Paese per single. Secondo l’indagine condotta dalla società di consulenza finanziaria Moneyfarm, chi vive da solo spende circa 564 euro in più al mese di chi convive.
D’altra parte, non è un mistero che, in tutta Europa, il nostro Paese sia tra quelli dove i giovani faticano di più a lasciare il tetto dei genitori. Secondo un’indagine condotta da Eurostat, l’età media degli italiani che lasciano la casa della famiglia di nascita è di 30 anni. Per dare un’idea del divario, basta pensare che in Finlandia è di 21, in Francia e Germania di 24, in Ungheria e Polonia di 27.
Semplicistico, quindi, affermare (come pure spesso si fa) che l’Italia sia un Paese di “mammoni”. Alla base vi sono spesso motivazioni di carattere economico difficilmente eludibili per chi vuole andare a vivere da solo e non ha un compagno o una compagna con cui condividere le spese. Una percentuale di persone che in Italia non è affatto trascurabile: tutt’altro.
In base ai più recenti dati Istat, i single italiani – tra il 2022 e il 2023 – sono passati da 8 milioni e 364mila persone a 8 milioni 846mila. Una crescita di oltre un punto percentuale in un solo anno. Attenzione: essere single, nell’accezione più ampia del termine, non significa solo essere ragazzi fuorisede che studiano all’università o lavorano: ma anche (e soprattutto, come vedremo più avanti) persone separate e vedove che non si sono mai risposate. Insomma: siamo di fronte a circa il 15 percento della popolazione italiana.
Quanto spende in più un single rispetto a una coppia?
Fatta questa debita premessa, andiamo ad analizzare i dati di spesa. Scegliere di non convivere con un’altra persona (non per forza un compagno, una compagna, un marito o una moglie: pensiamo, ad esempio, a chi vive con coinquilini) significa affrontare conseguenze finanziarie non da poco. Moneyfarm, nella sua ricerca, ha provveduto a una stima delle spese sostenute da chi vive da solo, per poi confrontarle con quelle di una famiglia composta da due persone.
Ebbene: considerata anche l’inflazione, l’aumento dei costi energetici e – non ultimi – gli incrementi medi degli affitti, la spesa media mensile per chi vive da solo è passata dai 1.796 euro del 2021 ai 1.972 euro del 2023. Chi, invece, vive in coppia spende mediamente 1.408 euro a testa. Chiaramente ipotizzando una divisione equa delle spese. Insomma: i single spendono circa 564 euro in più al mese rispetto a chi convive con un’altra persona.
A pesare maggiormente sulle spese di chi vive da solo sono gli affitti e le utenze. Partendo dal presupposto che una casa per una o per due persone non sia molto differenti in termini di metratura (e quindi di costo) fitti e bollette pesano sul bilancio dei single per 345 euro in più. Segnando un 65 percento in più rispetto a una coppia.
Un carrello della spesa che diventa sempre più pesante
Ennesimo punto dolente per i single: il carrello della spesa. Bisogna infatti considerare un fattore non da poco. Ossia che il costo al chilo degli alimenti aumenta al diminuire della quantità acquistata. Tradotto: chi compra solo per se stesso, presupponendo che non abbia intenzione di lasciarsi andare a mangiate luculliane, spende di più perché acquista minori quantità. Detto in cifre: 337 euro al mese rispetto ai 266 che spende in media chi convive, per una forbice pari a 71 euro (più 27 percento).
E fuori dalle mura di casa? La situazione economica, per i single, non migliora. Persino andare a pranzo o cena fuori conviene di più a chi è in coppia. Moneyfarm lo definisce “effetto dessert con due cucchiaini”, vale a dire: una coppia potrà decidere di dividere un piatto che invece un single dovrà per forza di cose mangiare da solo. Secondo i dati della ricerca, chi vive da solo metterà da parte 100 euro al mese per pizze e cene fuori, rispetto ai 71 di chi convive. Per un divario pari a 29 euro.
La ricerca di Moneyfarm è corroborata anche dai dati di Coldiretti. Secondo l’associazione di rappresentanza degli agricoltori, per gli oltre 8 milioni di italiani che vivono da soli il costo della vita è superiore del 40 percento rispetto a chi vive in coppia. “E arriva anche a quasi il doppio rispetto a una famiglia media di tre componenti”, dichiara l’associazione in una nota.
Coldiretti: “La vita da single diventa sempre più complicata”
“A prescindere dalla natura della scelta di stare da soli – continua la Coldiretti – la vita da single diventa sempre più complicata”. La spesa media per alimentari e bevande di un single è di 337 euro al mese, così come rilevato anche da Moneyfarm. “A pesare è spesso la mancanza di formati adeguati ma anche la tendenza a prediligere i piatti già pronti, non avendo la responsabilità di cucinare per altri familiari”.
Coldiretti si spinge ancora più in là con l’analisi. E rileva come il divario tra la spesa per le pietanze già pronte sia pari al 60 percento in più rispetto all’acquistare prodotti da “assemblare” in cucina. “Se per qualcuno lo stare soli è una scelta ben precisa – sottolinea Coldiretti – le difficoltà maggiori legate al costo della vita si registrano soprattutto nelle fasce più anziane”.
Una situazione spesso trascurata. Come dicevamo, chi vive da solo non sempre lo fa per scelta. C’è anche chi ha perduto una persona cara. Parliamo di quella fascia di popolazione che spesso ha più difficoltà ad arrivare a fine mese. La quota maggiore di persone single è infatti costituita da over 65: oltre 4,1 milioni di italiani contro i 2,8 milioni tra i 45 e i 65 anni e gli 1,9 milioni under 45. Persone che devono letteralmente fare i conti con bollette costi di fitto spesso insostenibili, come rilevato anche da Moneyfarm.
“Se si guarda all’abitazione e alle bollette per le persone sole – continua Coldiretti – l’aumento di costi è più del 60% rispetto alle coppie e quasi il doppio (156%) rispetto alla media pro capite di una famiglia tipo di tre persone”. Dati che svelano la situazione economica di una fetta di popolazione tanto larga quanto trascurata dal dibattito pubblico.