La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato in queste ore investimenti da parte degli Emirati Arabi Uniti in Italia per 40 miliardi di dollari.
In totale sono state firmate 40 intese sia a livello governativo, incluso un accordo a ulteriore rilancio della cooperazione nel settore della difesa, sia nel settore privato. L’annuncio è avvenuto nell’ambito della visita in Italia del presidente degli Emirati Arabi, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
I due Paesi hanno concordato di sviluppare un partenariato strategico complessivo. Concentrando in particolare la cooperazione tra le due nazioni nei settori dell’economia più̀ orientati al futuro. Gli ambiti strategici saranno l’Intelligenza Artificiale, la creazione di data centre, l’industria avanzata e le nuove tecnologie, le interconnessioni digitali ed energetiche, le tecnologie in ambito subacqueo, i minerali critici e lo spazio.
Quali sono dunque le aziende italiane coinvolte negli accordi? La prima di cui si ha notizia è Fincantieri, leader nel mondo nella cantieristica navale ad alta complessità. La società triestina ha siglato con Edge, uno dei principali gruppi di tecnologia avanzata al mondo nel campo della difesa, che ha sede appunto negli Emirati Arabi, un Memorandum of Understanding (Mou). Il documento amplia e rafforza l’accordo siglato a Parigi nel novembre 2024 nel settore in rapida evoluzione della subacquea.
Le due realtà sono già unite da una joint venture di costruzione navale con base ad Abu Dhabi. L’accordo di oggi, invece, è focalizzato sulla progettazione, sviluppo e realizzazione di sistemi unmanned (a pilotaggio remoto) per la protezione delle infrastrutture critiche subacquee e la mappatura dei fondali marini, sottomarini di nuova generazione, navi porta-droni e siluri leggeri.
Fincantieri ha specificato che l’accordo nasce in un contesto di rapida evoluzione della difesa nazionale. Nuove minacce e vulnerabilità stanno trasformando gli equilibri globali, intensificando le rivalità geopolitiche e aumentando la domanda di investimenti nella difesa marittima. L’esposizione alle minacce rende le infrastrutture critiche sottomarine un bersaglio la cui protezione non può prescindere da soluzioni tecnologiche avanzate. Evidenziando così la pressante necessità da parte dei governi di investire in questo settore.
“Si prevede che il mercato della difesa subacquea raggiunga i 400 miliardi di dollari entro il 2030, in risposta alla rapida evoluzione delle esigenze di sicurezza pubblica dei Paesi di tutto il mondo. – ha dichiarato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri – Attraverso Maestral, siamo orgogliosi di supportare l’ambiziosa strategia navale degli Emirati Arabi Uniti. Insieme a un partner affidabile come Edge, puntiamo a fornire soluzioni subacquee innovative per soddisfare le esigenze future delle loro capacità nazionali”.
Altri due Memorandum of Understanding sono stati poi siglati tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti (Uae Space Agency – Ueasa) e il Mohammed Bin Rashid Space Centre (Mbrsc). L’obiettivo in questo caso è rafforzare la collaborazione internazionale nel settore dell’esplorazione spaziale. A firmare il presidente Asi Teodoro Valente, il presidente Ueasa Ahmad bin Abdulla Humaid Belhoul Al Falasi e il direttore generale di Mbrsc, Salem Humaid AlMarri.
I due accordi riguardano la missione Rashid Rover 3, sviluppata dal Mohammed Bin Rashid Space Centre, e la missione Emirates Mission to Asteroids (Ema). Quest’ultima è invece promossa dall’United Arab Emirates Space Agency (Uaesa). Rashid Rover 3 è parte del programma Emirates Lunar Mission (Elm), avviato nel 2020. Prevede lo sviluppo di rover lunari per l’esplorazione della regione del Polo Sud lunare, un’area di grande interesse scientifico per la ricerca di ghiaccio superficiale. E per lo studio dell’evoluzione del nostro satellite naturale.
L’Italia fornirà il Moon Infrared Spectrometer (MoonIs), uno spettrometro ad infrarossi avanzato, che sarà integrato nel carico utile del rover. Rashid Rover 3, in programma per il 2028, avrà un impatto significativo sullo studio della Luna. Particolare attenzione sarà rivolta alla geologia e alla composizione minerale della superficie lunare. In parallelo, l’Asi ha firmato oggi un accordo con l’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti per la missione Emirates Mission to Asteroids (Ema). Il progetto mira ad esplorare asteroidi di interesse scientifico. Lo scopo sarà di raccogliere dati cruciali per comprendere meglio l’origine del nostro Sistema Solare e le risorse potenzialmente sfruttabili in futuro.