Si è parlato molto del nuovo virus isolato dai pipistrelli in Cina che fa temere una nuova pandemia simile a quella del 2020 da Covid, ma cosa sta accadendo?
Gli esperti hanno già sottolineato che non si devono creare allarmismi, anche se è fondamentale fare attenzione. Dopo quanto accaduto cinque anni fa è normale che una notizia come questa preoccupi le persone, ma è altrettanto vero che quanto passato debba aver lasciato degli insegnamenti.
Al momento il virus scoperto presso il Guangzhou Laboratory dalla ricercatrice cinese Shi Zhengli è potenzialmente trasmissibile all’uomo, ma non ci sono casi. Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha parlato a Notizie.com risultando concorde con quello che è un clima di vigile attenzione senza fermi allarmismi.
Spiega l’esperto: “Mi sembra prematuro accostare questo virus al Covid. È stato da questa ricercatrice cinese che ha lavorato a lungo sui virus dei pipistrelli. Avrebbe delle caratteristiche tale per cui potrebbe essere trasmesso all’uomo, siccome ha dei recettori simili al SarsCoV2. A differenza del Covid però sembra avere meno capacità di fare male, di offendere e dare forme impegnative”.
Matteo Bassetti non ha dubbi però che non si debba accendere un allarme generalizzato, ma che comunque si debba parlare di questa situazione: “Al momento il dato riguarda la fase pre-clinica, non c’è nessun dato di casi negli esseri umani. È una scoperta di un nuovo virus da tenere controllata, rispetto al passato è bene che se ne parli a livello internazionale. Oggi esiste, c’è, è su una delle più prestigiose riviste del mondo e vedremo quale sarà l’evoluzioni. Ci auguriamo che non arrivi agli esseri umani dai pipistrelli”.
Impossibile è invece prevedere cosa potrà accadere nel futuro. “Questo non possiamo saperlo, è bene ripetere le considerazioni fatte dal passato ed è molto bene tenere divisi i due mondi umano e animali. Rischia di essere una zoonosi, ma di virus dei pipistrelli ce ne sono centinaia e uno solo è arrivato all’essere umano. È bene conoscere che esista tracciarlo dal punto di vista genetico per lavorarci e capire se i farmaci con cui abbiamo curato il Covid funzionano anche su questo. Lo stesso vale per eventuali futuri vaccini. Il fatto di aver isolato un virus in un animale, permetterà alla ricerca di mettersi in vantaggio”, aggiunge.
Matteo Bassetti è però altrettanto preoccupato per alcune dinamiche: “Dalla pandemia del 2020 abbiamo imparato molto poco per una semplice ragione, il Covid anziché essere usato come strumento di stimolo per fare meglio dal punto di vista scientifico, sanitario, medico e delle conoscenze invece è stato utilizzato come clava politica e continua a esserlo ancora oggi. Abbiamo una Commissione parlamentare dove si sta discutendo se i vaccini sono serviti o meno, è evidente che non si sia capito niente“.
Si passa poi a parlare di una situazione ben più preoccupante. “Grazie al Covid qualcuno ha vinto e qualcuno ha perso le elezioni, mi pare evidente. È successo in tutto il mondo, Trump ha perso le elezioni per il Covid e qualcuno qui da noi le ha vinte. Da medico e ricercatore sono molto preoccupato non solo per l’Italia ma in generale per questi rigurgi anti-scientifici. La gente non si rende conto che i rugirgiti di Trump, di Robert Kennedy Jr e qualche personaggio squallido italiano ed europeo non vanno contro gli scienziati ma contro la gente. Se non si fa ricerca per i vaccini, l’oncologia, le malattie cardiovascolari la gente muore prima e di più. Quello che manca è non capire che fanno un dispetto a una lobby di massoni, ma alla povera gente”, conclude.