Cominciato con una frecciatina, terminato con uno scontro totale. E, soprattutto, con la mancata firma dell’accordo sulle terre rare.
L’incontro-scontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed il suo omologo statunitense Donald Trump è stato già definito “storico”. “Può tornare quando sarà pronto per la pace”, ha poi comunicato Trump. È avvenuto tutto a favore delle telecamere e difronte ai giornalisti nello Studio ovale della Casa bianca a Washington, capitale degli Stati Uniti.
Un vertice che si preannunciava già non facile, promosso anche dal presidente francese Emmanuel Macron. Sul tavolo c’era lo sfruttamento minerario delle risorse ucraine che Trump considera una contropartita all’aiuto militare americano sul campo. Ma, soprattutto, ci dovrebbe essere la pace in Ucraina dopo l’aggressione russa del febbraio 2022. I giorni che hanno preceduto l’incontro sono stati tesissimi. Trump ha additato Zelensky come “dittatore”. Il presidente ucraino ha invece parlato del tycoon come vittima della “propaganda russa”.
Oggi sarebbe dovuto essere il giorno della firma
Nel frattempo, sono andati avanti i negoziati per l’accordo con l’Ucraina e per la pace con la Russia. Oggi sarebbe dovuto essere il giorno della firma, con Zelensky che è volato all’altro capo del mondo fino alla Casa Bianca. Invece, tutto è finito con la firma saltata, così come la conferenza stampa congiunta. La delegazione ucraina ha lasciato la Casa Bianca. Non è chiaro se sia stata una decisione di Kiev o una richiesta di Trump.
Nel frattempo, il presidente americano ha postato: “Il presidente Zelensky non è pronto per la pace se l’America è coinvolta, perché ritiene che il nostro coinvolgimento gli dia un grande vantaggio nei negoziati. Non voglio un vantaggio, voglio la pace. Ha mancato di rispetto agli Stati Uniti d’America nel loro amato Studio ovale”.
Ma cos’è accaduto in quello Studio? Cominciamo col dire che prima del bilaterale Trump ha accolto Zelensky così: “Si è vestito bene, è elegante”. Il presidente indossava la solita polo e pantaloni neri, in stile militare, come suo solito nelle visite all’estero. Zelensky era appena sceso da un suv nero parcheggiato appena fuori dall’ingresso dell’ala ovest. Era la terza visita di un capo di stato alla Casa bianca. Dopo la stretta di mano i due leader si sono diretti insieme all’interno della struttura. Una guardia d’onore ha accolto il presidente ucraino. I militari portavano 58 bandiere: per i 56 Stati e territori degli Stati Uniti, più la bandiera americana e quella ucraina. Presente uno schieramento di almeno 100 persone tra giornalisti e fotografi, molti dei quali ucraini.
“Abbiamo un accordo molto equo. – ha esordito Trump nello Studio ovale – È un grande impegno da parte degli Stati Uniti“. Zelensky si è augura che “il documento sia un passo avanti per l’Ucraina. Insieme, possiamo fermare Putin. Abbiamo bisogno della difesa aerea statunitense, la migliore al mondo”. Zelensky ha mostrato a Donald Trump le foto di donne e uomini ucraini uccisi dalle forze di Mosca.
Il vicepresidente Jd Vance che ha accusato Zelensky di “ingratitudine”
“Non volevo portare quelle di bambini. – ha detto il leader ucraino, che ha poi chiesto di non rendere le immagini pubbliche – Anche in guerra ci sono regole, loro non ne hanno. Non ci devono essere compromessi con un assassino”. Ma Trump ha avvertito l’ospite che l’Ucraina “dovrà fare compromessi” con la Russia per arrivare ad una tregua. “Ma non saranno dei grandi compromessi. – ha continuato il tycoon – Sono qui come arbitro, come mediatore tra due parti che sono state molto ostili”.
I toni poi si sono improvvisamente alzati nel momento in cui è intervenuto anche il vicepresidente Jd Vance che ha accusato Zelensky di “ingratitudine” nei confronti di Washington: “Ha mai detto grazie almeno una volta?”. “Sei mai stato in Ucraina?”, ha replicato il leader ucraino. Il presidente Usa ha accusato l’omologo ucraino di “mettersi in una pessima posizione” e di “non avere le carte di mano” per un accordo. “Non sono qui per giocare a carte”, ha risposto Zelensky. “Dovete essere riconoscenti“, ha poi urlato Trump.
“Stai giocando con la Terza Guerra Mondiale. – ha continuato il capo della Casa bianca – O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori, e se noi usciamo te la dovrai vedere da solo. Non credo che sarà una bella cosa. Non stai mostrando alcuna gratitudine e questo non è bello”. Zelensky ha poi scosso visibilmente la testa e distolto lo sguardo, avvertendo che anche gli Stati Uniti alla fine “sentiranno le conseguenze” della guerra. “Non ci dica cosa proveremo. Non siete nella posizione di dettare quello che proveremo. – ha detto il tycoon – Ci sentiremo molto bene e molto forti”.
“Grazie America, grazie per il tuo sostegno, grazie per questa visita. Grazie a te Donald Trump, al Congresso e al popolo americano. L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura, e noi stiamo lavorando proprio per questo”, ha scritto Zelensky in un post sui social subito dopo lo scontro. Probabilmente la ripetizione della parola “grazie” è dovuta proprio alla questione della “riconoscenza” ribadita più volte nello Studio ovale.
Zelensky sui social: “Grazie America, grazie per il tuo sostegno, grazie per questa visita”
La notizia è rimbalzata in ogni parte del mondo. Zelensky si è autodistrutto davanti agli occhi del popolo americano”, ha scritto Elon Musk sul social X, in un commento postato sotto uno spezzone della lite. Macron ha difeso Zelensky: “C’è un aggressore che è la Russia. C’è un popolo aggredito che è l’Ucraina. Penso che avessimo ragione ad aiutare l’Ucraina e a sanzionare la Russia tre anni fa e a continuare a farlo”.
Anche diversi altri leader europei, tra cui il premier spagnolo Pedro Sanchez, hanno solidarizzato con il leader ucraino. Mosca, dal canto suo, per il momento resta a guardare. “È un miracolo di contenimento il modo in cui Donald Trump e Jd Vance sono riusciti a contenersi e non colpire Zelensky – ha scritto la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova – La bugia più grande fra tutte le bugie di Zelensky alla Casa bianca è che il regime di Kiev nel 2022 era solo senza sostegno“.