Schizzano verso l’alto i prezzi dei dolci di Carnevale con molte famiglie costrette a fare delle rinunce. Quanto costano chiacchiere, tortelli e le altre prelibatezze di questo periodo.
AltroConsumo ha portato avanti uno studio grazie agli 800 consumatori iscritti alla community ACmakers. Da questa indagine la prima cosa che emerge è che i consumatori spenderanno tra i 16 e i 20 euro per un chilo di questo tipo di dolci e soltanto il 9% spenderà una cifra sopra i 30 euro. Inoltre lo studio è andato avanti andando a visionare i prezzi di 49 punti vendita tra Roma e Milano entrando non solo nei supermercati ma anche in panetterie e pasticcerie.
In media le chiacchiere costano 28,80 euro al chilo mentre i tortelli arrivano a 30 con un aumento rispettivamente del 5% e del 7% rispetto all’anno scorso. Alessandra Rivolta, di AltroConsumo, parla a Notizie.com spiegando tutto più a fondo: “Da un lato abbiamo chiesto ai consumatori del nostro panel una loro opinioni e abitudini sui dolci di Carnevale che sono alla base della tradizione italiana e con differenze tra città e città dove anche ritornano con nomi diversi. Sono un po’ lo specchio di un’Italia tradizionale ancora legata alla famiglia e a una frammentazione del territorio in mille sfaccettature. Dall’altro lato siamo andati nei punti vendita, sia a Milano che a Roma, e vedere quanto costano questi prodotti.”
Alessandra Rivolta continua specificando cosa è cambiato: “Molti italiani fanno i dolci di Carnevale in casa, magari affidandoli a mamme e nonne, ma ce ne sono molti altri che li comprano. Abbiamo visto prezzi in aumento con una forbice molto elevata e variegata a seconda del punto vendita. Una grande distribuzione che riesce a farci risparmiare a volte, mentre panetterie e pasticceria con prezzi molto elevati”.
Quando le chiediamo il perché degli aumenti dei prezzi non fa giri di parole e specifica: “È uno dei molti prodotti che ha registrato aumenti legati all’aumento dei costi delle materie prime come zucchero e farina. C’è poi da dire che le preparazioni artigianali, in panetteria e pasticceria, che non riguardano solo questi dolci ma anche il pane per esempio, sono aumentate perché si tratta di esercizi che non riescono a fare economia di scala e subiscono aumenti come luce, affitti. Questo ha inciso sull’aumento dei prezzi al dettaglio”.
Ma quali sono i consigli? Nelle conclusioni Rivolta specifica che è non c’è una via per risparmiare, ma piuttosto degli atteggiamenti da seguire: “È sempre meglio limitare il consumo di questi alimenti che sono molto calorici, ma possiamo concederci un consumo occasionale. Puntate sulla qualità per concedervi uno sfizio al di là del prezzo”. Quello che appare evidente è che per risparmiare si potrà fare tutto in casa come il 60% dei consumatori di AltroConsumo.