Difesa europea: “Dall’ambientalismo alla transizione verde militare”

Il riarmo dell’Europa nel piano di Ursula von der Leyen, lo stop di Donald Trump agli aiuti all’Ucraina e la posizione dell’Italia. Il punto sulla situazione delle ultime ore.

Sullo sfondo Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. In primo piano il deputato della Lega Alessandro Giglio Vigna
Difesa europea: “Dall’ambientalismo alla transizione verde militare” (Ansa Foto) – notizie.com

Dopo cinque anni di transizione verde ambientalista che sta fallendo, si sta passando alla transizione verde militare”. Parole di Alessandro Giglio Vigna, presidente della commissione Politiche Ue alla Camera per la Lega, in risposta all’annuncio di Ursula von der Leyen di questa mattina, 4 marzo, di un piano di difesa europeo, il RearmEurope

Piano che verrà presentato il prossimo giovedì 6 marzo al Consiglio straordinario e che stanzia 800 miliardi di euro per affrontare le sfide future, ora che il sostegno militare Usa rischia di venir meno. L’annuncio della presidente della Commissione europea è arrivato a poche ore da quello del capo della Casa Bianca Donald Trump della sospensione di un miliardo di dollari di aiuti militari già approvati per l’Ucraina.

Io non posso parlare per Zelensky”, dichiara Giglio Vigna. “Ma in quei cinquanta minuti” nello Studio Ovale lo scorso venerdì, “non si è parlato di spartizione dei territori tra Russia e Ucraina. Al contrario invece, molti si sono fatti questa idea. Però mi chiedo se non sia positivo per gli ucraini – nell’ottica di una pace duratura – avere gli americani in casa”, dopo la firma dell’accordo sulle terre rare.

“Con Meloni giochiamo ruoli diversi nella stessa partita”

La Lega è contraria alla corsa al riarmo e secondo il deputato Alessandro Giglio Vigna, piuttosto che investire nella difesa, sarebbe meglio cercare “investimenti per contrastare l’immigrazione clandestina, le guerre in mare. Molto spesso il Mediterraneo è rimasto solo. Per i Paesi dell’Est abbiamo fatto tanto, in Estonia abbiamo una base italiana, ma bisogna guardare anche al Sud”. 

Contattato da Notizie.com, Giglio Vigna smentisce ogni spaccatura interna alla maggioranza sulla linea da seguire per la guerra in Ucraina: “Stiamo giocando ruoli diversi nella stessa partita. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è una dei leader europei che stanno cercando di far parlare Washington e Bruxelles. Noi della Lega stiamo recitando una linea più intransigente, sottolineando come una parte molto importante dei cittadini italiani ed europei non apprezzi questa nuova linea di von der Leyen. E chissà che alla fine la nostra posizione non serva a Meloni a far presente a Bruxelles che la gente in Europa chiede una pace duratura”. 

“Anche gli ucraini vogliono la pace”

Venti di pace arrivano anche dall’Ucraina: “Oggi occupo di politiche Ue, ho fatto anche parte della commissione Esteri della Difesa. Tutti i giorni parlo con i parlamentari, i sindaci, le associazioni di volontariato e con volontari italiani che portano gli aiuti a Kiev. I primi a volere la pace sono loro. Iniziano ad essere fortemente critici nei confronti del presidente Zelensky”. 

E ancora: “Richieste di pace arrivano anche da Washington e da molti Paesi europei importanti dal punto di vista geopolitico”. Per tutte queste ragioni, la posizione di Ursula von der Leyen sul potenziamento della difesa europea è “solitaria”. E i suoi toni, secondo Giglio Vigna “sono abbastanza preoccupanti”.

Senza un unico interesse non è possibile avere un esercito in Europa: “A von der Leyen chiederei perché vuole una corsa al riarmo. La sua risposta sarebbe arrivare a un esercito unico europeo. Ma non c’è una politica estera comune. Ogni Paese gestisce i suoi interessi in autonomia”.

Dopodiché “le chiederei anche a cosa servirebbe questo esercito. La sua risposta sarebbe difendere gli interessi Ue. Quindi, di nuovo: di chi farebbe gli interessi? Basti vedere quello che accade in Sahel o in Libia”. 

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