Ursula von der Leyen tende la mano al comparto automobilistico lanciando il piano dell’Unione europea per l’automotive concedendo alle aziende ulteriori tre anni di tempo per adeguarsi sulle emissioni.
La presidente della Commissione europea ha proposto un emendamento mirato al regolamento degli standard di Co2. Von der Leyen specifica che l’obiettivo di “dare alle aziende tre anni invece dell’attuale conformità annuale”. Una scelta arrivata dopo l’incontro con i rappresentanti del comparto che si basa su pragmatismo e vuole dare respiro all’industria europea. Non si tratta, però, di un passo indietro rispetto a quello che è il traguardo del 2035, quando è stato fissato lo stop alla produzione di veicoli a benzina e diesel.
“Tecnicamente non è un rinvio, ma una differente modalità di calcolo”
L’Unione europea ha abbassato a 94 grammi per chilometro percorso il limite massimo che dovranno avere i nuovi veicoli in vendita nelle emissioni limite. Superarlo potrebbe portare a gravi sanzioni. Una situazione che comunque dà tempo alle aziende per riorganizzarsi ed evitare di trovarsi con l’acqua alla gola già da questo anno. Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Notizie.com specificando anche quali sono le cose da “temere” per il consumatore nei prossimi mesi.
Quello che è stato visto da tutti come un rinvio “tecnicamente non è un rinvio, ma una differente modalità di calcolo. L’entrata in vigore del target rimane fissata per quest’anno. Semplicemente il calcolo delle emissioni effettive delle singole case auto viene effettuato ora su base triennale e non annuale”, spiega Andrea Cardinali.
Andrea Cardinali a Notizie.com: “Per i cittadini non cambia nulla”
Il direttore generale dell’Unrae specifica che: “La progressione verso le emissioni zero del 2035 sta avvenendo a gradino, o a gradoni, con target che rimangono in vigore per cinque anni. Poi c’è una stretta, altri cinque anni e un’altra stretta. I 93.6 grammi che entrano in vigore quest’anno lo rimarranno fino al 2029. Anziché fare i conti alla fine del 2025 e sanzionare le case che non hanno rispettato la proposta dice di fare i conti successivamente, calcolando la media delle emissioni“.
E per quanto riguarda la popolazione ci saranno degli stravolgimenti? “Per i cittadini non cambia assolutamente nulla, è una questione legata ai costruttori. La normativa potrà magari pesare sui bilanci e potrebbe condizionare le politiche commerciali. Dunque indirettamente andare a toccare il consumatore. Non dovremo cambiare auto, anzi questo è un rallentamento sulla stretta dell’emissione e il cambio della vettura verrebbe, in un certo senso rinviato. Una nota organizzazione ambientalista ha fatto un proprio comunicato, infatti, dicendo che la Commissione europea sta sbagliando e sta facendo un regalo alle case automobilistiche”, conclude Carnevali.