Chi era Bruno Pizzul: la voce degli Azzurri, il racconto delle notti magiche. “Prendevo appunti mentre lo ascoltavo”

Bruno Pizzul è morto all’età di 86 anni, con lui se ne va un pezzo di storia di sport, televisione e spettacolo in Italia. Il saluto dei colleghi.

Triste risveglio per il nostro paese con l’annuncio della morte del giornalista Bruno Pizzul, voce storica della nazionale italiana per le telecronache.

bruno pizzul fa ok con il pollice al microfono
Addio a Bruno Pizzul, con lui si spegne un pezzo di storia: il saluto dei colleghi (ANSA) Notizie.com

Personalità ed eleganza, professionalità e stile, Pizzul è stato un’icona per tutti i giornalisti sia del passato che del presente e siamo sicuri lo sarà pure per quelli del futuro. Il suo fare semplice e distaccato l’hanno contraddistinto in una carriera fatta di rigore, precisione e grande professionalità. Mai una parola fuori posto, mai una polemica e sempre l’obiettivo di rendere un servizio perfetto a chi fosse incollato a radio o televisione.

Bruno aveva anche un’ironia tagliente come solo i friulani sanno fare, senza far trasparire eccessivo divertimento ma riuscendo a far seguire le cose anche con una certa dose di umorismo. Nato a Udine l’8 marzo del 1938, aveva 86 anni e ne avrebbe compiuti 87 appunto tra tre giorni. Non sappiamo, al momento, le cause della morte con la famiglia che si è chiusa nel lutto di un addio che fa male non solo a loro ma a tutto il mondo dello sport.

Chi era Bruno Pizzul? Il ricordo dei colleghi

Bruno Pizzul ha vissuto più vite perché prima ha provato la strada del calciatore, fermandosi per un problema al ginocchio dal diventare un ottimo centromediano, poi è stato professore di italiano nelle scuole medie subito dopo la laurea in Giurisprudenza. Nel 1969 poi arriva la svolta che gli cambia la vita.

bruno pizzul sorride
Chi era Bruno Pizzul? Il ricordo dei colleghi (ANSA) Notizie.com

Il nostro partecipa a un concorso nazionale per radio-telecronisti aperto a tutti i laureati del Friuli Venezia Giulia e così viene assunto dalla Rai. L’8 aprile dell’anno seguente commenta la sua prima partita, un Juventus-Bologna che è uno spareggio di Coppa Italia e si disputa sul neutro di Como. Alla partita bruno arriva in ritardo di 15 minuti e si salva perché il match sarebbe stato trasmesso in differita cosa che gli permise di sistemare tutto a fine match. Sarà l’ultimo il primo e ultimo ritardo di Bruno, che nella carriera poi metterà sempre precisione e rigore davanti a tutto il resto.

Sono molti i colleghi, della Rai e non, che hanno voluto ricordarlo sui social network, tra questi spunta un commento di un collega altrettanto noto come Riccardo Cucchi che specifica: “Che dolore carissimo Bruno. Tu non lo sapevi, ma prendevo appunti mentre ti ascoltavo”. Un messaggio che fa capire come Pizzul facesse scuola, involontariamente, anche tra colleghi molto famosi. Tra questi si perdono i nomi di tutta la carta stampata e del giornalismo sportivo che hanno voluto dedicare attenzione a un personaggio davvero encomiabile.

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