La rivoluzione nel mondo del calcio passa per il betting con l’obiettivo di rifare gli stadi e potenziare i settori giovanili.
Il via libera arriva da Palazzo Madama alla ricerca di una soluzione sulle prospettive di riforma. Il Senato ha messo nero su bianco le proposte che serviranno per risanare il mondo del calcio italiano che è in seria difficoltà. Il tutto passa attraverso il mondo delle scommesse con la possibilità di tornare alla pubblicità del gioco dopo che il Decreto Dignità l’aveva vietata.
La commissione Cultura e Sport ha approvato la risoluzione di FdI presentata “all’affare assegnato”, predisposto e curato da Paolo Marcheschi, senatore. Superato il divieto imposto dal Movimento 5 Stelle nel 2018 con il decreto dignità e possibilità di introiti che potrebbero aiutare il mondo del calcio italiano a tornare florido dopo questo momento che di fatto rappresenta uno dei punti più bassi mai toccati a livello economico e non solo.
Il via libera è legato all’idea, come specificato dal documento presentato, che il divieto ha portato solamente a un aumento, soprattutto online, del gioco d’azzardo anche tra i più giovani e soprattutto a un aumento del gioco illegale.
La pubblicità solitamente ha vissuto delle difficoltà con settori così spinosi, basti pensare al divieto che vige ormai da anni sulle sigarette. Anche per le scommesse nel 2018 è arrivato un forte divieto che ha posto fine, momentaneamente, a questo fenomeno. Il via libera ha aperto dunque a una rivoluzione che dovrebbe finanziare il mondo dello sport stesso.
La nota della commissione specifica: “La misura adottata ha ampiamente disatteso le aspettative del legislatore di allora non risultando affatto efficace al contenimento dei fenomeni di ludopatia. Il tutto poi ha fronte di una riduzione delle entrate per le società sportive che ha penalizzato il sistema calcio italiano rispetto al contesto europeo“.
Non solo il ritorno delle pubblicità, ma da approfondire è anche il contributo di scopo. Il mondo del calcio ha chiesto da tempo al governo una quota annuale dei proventi derivanti da giochi sullo sport e scommesse sportive agli organizzatori degli eventi sui quali si scommette. Nel testo si ribadisce l’opportunità di andare a introdurre un contributo di almeno l’1% degli incassi delle scommesse per la costruzione di nuovi stadi e per l’ammodernamento di quelli vecchi.
Il contributo stesso sarebbe gestito dallo Stato con un fondo apposito sulla scia di quanto accaduto in passato col Totocalcio. La rivoluzione per il mondo dello sport passa dunque da questa decisione che potrebbe presto coinvolgere anche numerosi club con l’idea di andare a riformare un mondo che economicamente al momento sta vivendo grandi difficoltà.