Spacciatrice con neonato. Non è, purtroppo, il titolo di un’opera provocatoria avanguardista. Bensì è quanto si sono trovati difronte i carabinieri, impegnati in provincia di Napoli nelle indagini contro un gruppo dedito allo spaccio di cocaina.
Agli atti dell’inchiesta della Procura, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati ben 51 persone, anche le immagini di una donna, Maria Langella alias ‘a pazza, che, con il bimbo stretto tra le braccia, si avvicina ad un’auto per consegnare qualcosa a chi si trova nell’abitacolo. Secondo i militari, si tratta di uno scambio soldi-droga.
L’obiettivo della donna, stando a quanto comunicato dalle autorità, era sfruttare “la presenza di neonati per eludere eventuali controlli“. La vicenda specifica è avvenuta a Torre Annunziata. Il piccolo che la donna aveva con sé era il nipote. L’indagata si trova ora in carcere. Non si tratta dell’unico episodio inusuale registrato per quanto concerne il network di stupefacenti portato alla luce dalle forze dell’ordine. Tra gli indagati per favoreggiamento anche un sacerdote, accusato di falsità ideologica.
Il parroco si era reso disponibile a consentire a un altro indagato, sottoposto alla messa alla prova mediante lo svolgimento di attività di volontariato presso la sua parrocchia, ad asserire che quest’ultimo aveva svolto i compiti a lui assegnati. Con spirito collaborativo e senso di responsabilità. Così facendo, il parroco ha indotto il funzionaro dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna a redigere una relazione finale falsa. Nel documento si attestava l’esito positivo della messa alla prova, nonostante l’indagato non avesse svolto la prevista attività di volontariato.
C’è anche Antonio Gemignani detto Papusciello, tiktoker da 150mila follower, tra gli indagati. L’uomo risulterebbe accusato di diversi episodi di vendita di stupefacente, e dovrebbe presentarsi alla polizia giudiziaria, ma è risultato irreperibile. Nonostante questo, però, poche ore fa, il 43enne ha pubblicato un video su TikTok sul suo account Papusciello nel quale si riprende mentre canta una canzone neomelodica in Spagna.
L’approvvigionamento delle diverse piazze di spaccio, ubicate in diversi Comuni della provincia di Napoli e di Salerno, avveniva mediante il ricorso a fidati corrieri. Questi ultimi utilizzavano autovetture dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente veniva abilmente occultato. Nulla è valso, però, ad eludere il monitoraggio dei carabinieri che questa mattina hanno impiegato nel blitz che ha di fatto sgominato il giro oltre 200 militari.
Gli uomini dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza emessa dalla gip del Tribunale di Torre Annunziata Luisa Crasta, su richiesta della Procura. Sono stati colpiti in totale 51 soggetti. 15 persone sono finite in carcere, 17 ai domiciliari, mentre per 19 è scattato l’obbligo di firma. 2 indagati sono attualmente all’estero, tra cui Papusciello, mentre un terzo è “attivamente ricercato”. Tutti sono accusati a vario titolo di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
I Comuni interessati sono stati, per quanto riguarda la provincia di Napoli, Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate e Trecase. Nel Salernitano, invece, le indagini hanno interessato i territori di Angri, Agropoli, Capaccio Paestum, Battipaglia e Scafati. Il maxi blitz è stato effettuato anche a Catania, nonché presso le case circondariali di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo.
Gli indagati, avvalendosi di corrieri della droga provenienti da Napoli e Roma, avrebbero posto in essere un giro di affari di circa 8 milioni di euro. Oltre 500mila euro in contanti sono stati sequestrati dagli inquirenti nel corso delle indagini. Le investigazioni, condotte attraverso una poderosa attività di intercettazione telefonica e ambientale, che si è protratta per diversi mesi, hanno consentito di documentare e ricostruire le dinamiche relative alla gestione dell’attività di spaccio in ben 15 piazze di diverse città. Sono stati recuperati e sequestrati complessivamente 19 chilogrammi di cocaina. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato 7 arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente.